Politiche di genere

Milano ha una casa dei diritti: realizzata in una palazzina di tre piani in via De Amicis 10, ospiterà servizi e sportelli destinati alla difesa dei diritti e alla loro tutela contro ogni discriminazione, sia essa sessuale e di orientamento sessuale, sia di razza e cittadinanza, di lingua, di religione e di opinioni politiche.

L’Unione Europea ha dichiarato guerra alla discriminazione sessuale nello sport e, per affrontare quello che rappresenta prima di tutto un problema enorme nella vita quotidiana della società civile, ha affidato alla Commissione per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù il compito di rendere operative le linee guida da tempo definite sul delicato argomento.

Il cyberstalking di genere limita ancora la libera espressione del pensiero femminile e costituisce il residuo più arcaico nella rete. 

Lungo e tortuoso è il cammino della parità digitale perché le carriere al femminile continuano a essere frenate sul web. Il digital divide inteso come divario nella fruizione delle tecnologie dell’informazione deve essere analizzato multidimensionalmente, cioè come limite non solo all’accesso alla rete (o all’uso che se ne fa), ma anche come incapacità o impossibilità di utilizzare le macchine e i relativi software. Solo così scopriremmo che gli esclusi digitali sono ancora troppi, che sono penalizzati essenzialmente da scarsa capacità economica, che a questa si possono affiancare o sostituire altre forme di marginalità sociale, e che tali difficoltà sono comunque amplificate quando si è donne.