Notiziario tematico

La Consigliera di parità della Provincia di Milano, avv. Tatiana Biagioni invita all' Inaugurazione della mostra itinerante “Donne al lavoro in Ricerca Scientifica e Sviluppo Tecnologico: volti ed esperienze di un progetto", realizzata nell’ambito del progetto “Donne al lavoro in Ricerca Scientifica e Sviluppo Tecnologico”, promosso in collaborazione con la Consigliera di parità della Provincia Monza Brianza e realizzato in collaborazione con AFOL Milano.

Il manager della saudita Sabic: puntiamo su start up

Stiamo cercando idee anche in Italia. Non abbiamo problemi di spesa, quanto di trovare opportunità valide».
In un clima di profonda recessione, le parole di Ernesto Occhiello, vicepresidente esecutivo della Saudi Basic Indutries Corporation, risuonano forte. Occhiello è piemontese.
Nasce professionalmente alla Montedison, quindi passa alla Enichem e poi all’americana Dow Chemical. Da circa un anno è alla Sabic, uno dei primi gruppi petrolchimici del mondo, la più grande compagnia pubblica dell’Arabia Saudita, il cui governo detiene il 70% del capitale, un colosso da 33mila dipendenti in 40 Paesi (in Italia ne ha due in Lombardia) con un fatturato di 50miliardi di dollari l’anno.
Occhiello è responsabile del comparto tecnologia&innovazione. Sovrintende alla ricerca, sostenibilità, venture capital e licensing tecnologica. Spiega che la Sabic ha come obiettivo quello di «crescere decisamente ».

 

Un sondaggio europeo dice che soltanto l’11% dei cittadini del Vecchio continente ha un’attività imprenditoriale, e che il 45% svolgerebbe volentieri un lavoro autonomo se potesse. È la conferma che spesso manca il terreno in cui seminare la volontà di fare, oltre che i mezzi e le connessioni, e che tutto è reso più difficile dalla lunga crisi in cui ì incappata l’economi a dodici stelle.
Bisognerebbe farci qualcosa, ammettono a Bruxelles. Anche perché le nuove imprese rappresentano la fonte più importante di nuovo lavoro, visto che esse creano 4,1 milioni posti l'anno.
Le iniziative in cantiere sono numerose. Fra le altre, la Commissione Ue ha avviato una consultazione pubblica con l'obiettivo di raccogliere i punti di vista delle parti interessate e dei cittadini sulla portata dei possibili interventi futuri a livello comunitario, nazionale e regionale, al fine di promuovere l'imprenditorialità. Si tratta, ha spiegato Antonio Tajani, responsabile per l’Industria, di «stimolare l’appetito di imprenditorialità» e dare «un sostegno ai suoi potenziali e nuovi imprenditori nella creazione di nuove imprese». Bruxelles, insomma, vuole ascoltare le idee della gente.

La transazione avviene senza che cliente e negoziante si scambino nemmeno una parola Il chip che cambia i nostri acquisti La scelta di Starbucks e Wal-Mart

DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK - «Money, money, money» cantavano gli Abba. Adesso soldi addio: a 67 anni Björn Ulvaeus, una delle voci maschili della storica band scandinava, guida la campagna per la scomparsa del denaro. È il suo pallino da quando il figlio è stato derubato per strada. E il governo di Stoccolma sta valutando seriamente di dargli ascolto. Dalla Svezia (il Paese che per primo introdusse la banconota di carta) alla California, dalla Francia al Kenya, il denaro sembra avere gli anni contati. L' hanno già dato per defunto tante volte: ucciso dalle carte di credito, scalzato dai pagamenti online. Questa volta però il «sicario» chiamato a far fuori il portafoglio è più forte dei predecessori di plastica o via computer. È lo strumento forse più amato dall' umanità. Il telefonino. Non ce ne separiamo mai.