Notiziario tematico

L'Italia, infatti, è il paese al mondo con il numero più alto di imprese provviste della certificazione etica Sa 8000. Lo rivelano i dati del Social accountability accreditation services (Saas), l'ente che presiede al rilascio delle certificazioni nel mondo. In particolare, la norma Sa (Social Accountability) 8000, standard internazionale elaborato dall'ente americano Sai, contiene nove requisiti sociali orientati all'incremento della capacità competitiva di quelle organizzazioni che volontariamente forniscono garanzia di eticità della propria filiera produttiva e del proprio ciclo produttivo. 

La capacità di adattamento delle Pmi, la volontà di innovazione, la ricerca di soluzioni nuove stanno muovendo le imprese a uscire dalla crisi economica internazinale, nonostante le difficoltà di un contesto in cui pesa la mancanza di una seria politica economica e l’eterno rinvio di riforme importanti come quella del fisco. Sembra così crescere e prendere sostanza una riflessione di imprese e parti sociali,  imprenditori e manager, associazioni e in misura minore, politici sul valore dell’impresa partendo dalle persone che la compongono.

Gli studi legali italiani hanno fatto strada. Nella classifica del settimanale inglese The Lawyer, quest'anno le boutique legali del nostro Paese sono entrate nel novero delle 100 low firm europee (escluso il Regno Unito) più ricche. I 'presenti' sono undici e vanno da Bonelli Erede Pappalardo a Maisto e Associati (leggi la classifica degli studi legali italiani).
Bilanci da media impresa che riflettono l’attività di queste realtà professionali sulle più importanti operazioni economico finanziarie registrate in Italia durante il 2010.

Fonte: The Lawyer
Qui l'industria manifatturiera, in prevalenza metalmeccanica, vale quasi la metà del Pil provinciale (il 44,6%) e le Pmi fanno dell'internazionalizzazione la propria forza: dall'export deriva un terzo del prodotto interno lordo (il 32%) contro una media nazionale del 21 per cento. I dati della ripresa sono stati illustrati ieri da Giovanni Maggi, neo presidente di Confindustria Lecco (650 imprese che occupano 27mila addetti) nel corso del passaggio delle consegne con Franco Keller formalizzato l'11 aprile scorso, dall'assemblea dell'associazione alla quale ha partecipato anche Emma Marcegaglia.

Fonte: Confindustria Lecco