Notiziario tematico

Donne in ReteL' Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Milano e la Presidente dell'Associazione Donne in Rete, vi invitano alla presentazione dell'opuscolo informativo "Sapete che cos'è la medicina di genere?".

L’espressione medicina di genere non significa medicina delle donne!

Un approccio di genere significa prendere in considerazione uomini e donne al di là degli stereotipi e promuovere all'interno della ricerca medica e farmacologica l'attenzione alle differenze biologiche, psicologiche e culturali che ci sono tra i due sessi.

Sono già 600 i curricula di donne con competenze nell’ICT raccolti nella banca dati di Donne@work, il progetto nato dal Gruppo Imprenditoria femminile di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio. Da gennaio 2011 la banca dati è gratuitamente a disposizione delle aziende, che hanno la possibilità di trovare le professionalità tecnologiche attraverso un matching operato dallo Sportello Lavoro di Formaper. Con un occhio di riguardo alla flessibilità, che è risorsa preziosa tanto per le aziende, quanto per quelle donne che vogliono conciliare la famiglia con l’attività lavorativa.

Il provvedimento che riguarda l`equilibrio di genere (cosiddette quoterosa) nei cda delle società quotate è stato approvato poche settimane fa dall`aula del Senato con una modifica sostanziale rispetto al testo trasmesso dalla Camera dei deputati, prevedendo una maggiore gradualità per il raggiungimento dell`obiettivo costituito dalla presenza di un terzo di presenza femminile. La disciplina entrerà a pieno regime, dunque, dal 2015. Anna Finocchiaro, deputata del Pd, interviene nel dibattito
affrontando i due temi clou della legge: l'uso delle quote di genere come strumento delle politiche antidiscriminatorie e l'ingerenza di una norma di questo genere in un ambito di autonomia privatistica.

Fonte: Il Messaggero

Per ora l’Italia sta in coda a tutto il Continente: ha il 3,9% degli occupati in telelavoro contro una media dell’Europa a 15 dell’8,4% e con la Danimarca al 16%, il Regno Unito al 9,6%, la Germania all'8,5% e la Francia al 7%. C’è però un segmento della nostra economia, quello dei servizi, che lo sta utilizzando molto più della media. È quanto emerge dall’indagine appena conclusa da AstraRicerche per Manageritalia, il sindacato dei dirigenti e quadri del terziario, che ha interpellato un campione di 1.900 manager del settore. Il risultato è inatteso: quasi un’azienda su tre (il 29,5%) sta utilizzando il telelavoro. Si tratta soprattutto di imprese con più di 250 dipendenti, in maggioranza multinazionali estere situate nel Nord-Ovest.

Fonte: AstraRicerche