Notiziario tematico

E’ uscito a metà ottobre “Le Italiane – dal Risorgimento ai nostri giorni, centocinquanta anni di storia nazionale raccontati attraverso le biografie delle protagoniste della politica, della cultura, della scienza, dell’economia e dello sport”, (Castelvecchi), antologia biografica delle “donne che hanno fatto l’Italia”: i vari profili sono stati scritti da importanti giornaliste, scrittrici, donne delle Istituzioni, su idea di Annamaria Barbato Ricci.

Il Global Gender Gap Report, prodotto annualmente dal World Economic Forum che ha sede a Ginevra, fornisce un quadro di riferimento per la comprensione dell’ordine di grandezza delle disparità di genere nel mondo e costituisce un importante strumento per la loro valutazione. Il Rapporto si basa sul Global Gender Gap Index ideato nel 2006 con lo specifico proposito di fornire dati – raccolti secondo standard molto precisi ed articolati, e raffrontabili negli anni - sui gap tra uomini e donne nei 4 settori fondamentali: economico, politico, dell’istruzione e della salute. Nel settore economico vengono valutati la composizione della forza lavoro, i gap retributivi e le differenze nelle carriere  (percentuali di donne rispetto agli uomini che occupano posti di legislatori, alti funzionari, manager, tecnici e professionisti).
La costruzione dell’Indice nel settore dell’istruzione tiene conto del numero di donne – confrontato con quello relativo agli uomini - alfabetizzate, iscritte a scuole di istruzione primaria, secondaria e terziaria. Nel settore della salute viene innanzitutto calcolata la percentuale dei nuovi nati in base al sesso, per tenere conto del fenomeno delle “donne mancate” presente in molti paesi nei quali la nascita di figlie femmine è considerata una disgrazia. Inoltre viene misurata la differente aspettativa di vita nei due sessi. 

Il 19 giugno 2009 la Commissione ha adottato una comunicazione relativa ai risultati e alla valutazione globale dell’Anno europeo per le pari opportunità (2007) (COM(2009)269), che ha inteso diffondere tra i cittadini europei la consapevolezza dei loro diritti, con riferimento anche alla tutela offerta dalle direttive adottate a partire dal 2000 sulla base dell’articolo 13 TCE (direttiva 2000/43/CE che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica; direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro; direttiva  2004/113/CE, che attua il principio della parità` di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura).

Cinquew ha chiesto alle donne italiane un contributo scritto su una figura femminile apprezzata per le sue gesta, il suo coraggio, la sua cultura. Anche non più tra noi. Di seguito l'intervento di Maria Grazia Balbiano sulla figura di Angelica Edna Calò Livnè, che da dieci anni lotta con tutte le sue forze per la pace in Alta Galilea, a Sasa dove ha scelto di vivere trent'anni fa lasciando la città natale Roma. Lei educatrice, scrittrice, artista, drammaturga ha usato con grande sapienza la sua esperienza e con il teatro-danza ha fatto incontrare i ragazzi di tutte le confessioni religiose, giovani ebrei, musulmani, cattolici, atei, drusi, e crea veri “amici” in un paese difficile. È nato così il suo più conosciuto spettacolo Beresheet -in principio- che in dieci anni di tournée ha emozionato e cambiato la vita di migliaia di persone, spesso rappresentato in Italia è diventato un cult tra chi lavora per la distensione in Medio Oriente.

Fonte: Cinquew