Notiziario tematico

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Tre persone su quattro (85% degli intervistati sotto i 35 anni) si dichiarano aperte alla presenza delle aziende sui social media e affermano che il loro gradimento del brand migliora dopo averci interagito nelle social network. É quanto emerge da un’indagine condotta da Webtrends in UK su un campione di 1000 utenti di social network.


Obiettivo dell’indagine di Webtrends, azienda statunitense attiva nel mercato nelle soluzioni di web analytics e marketing intelligence, era comprendere la portata delle opportunità offerte dai social media e di come queste possano essere sfruttate al meglio dalle aziende.
 

Se in una prima fase del marketing online le aziende pubblicavano informazioni istituzionali e promuovevano i propri siti web attraverso pubblicità e search, oggi il web sta cambiando profondamente, trasformandosi in un mezzo di comunicazione a doppio senso.


Webtrends ha chiesto ai consumatori ciò che alle aziende interessa davvero sapere, ma che non hanno mai osato chiedere: “Che cosa pensi della presenza dei brand nei social media e qual è, a tuo avviso, il tipo di interazione più efficace?”.


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(pubblicato il 15 dicembre 2009)

altgiovedì 17 dicembre
ore 11.00
 

Il Comune di Milano - con Triennale Design Museum, ADI-Associazione per il Disegno Industriale e 11 scuole di eccellenza che, con il coordinamento di Alintec, hanno risposto a una manifestazione di interesse del Comune - ha costituito un network unico a livello internazionale in grado di attirare giovani talenti e risorse.


Disponibili all’inizio oltre 200 borse di studio per un master in una delle scuole del network, con stage finale in azienda. Previsto un ciclo di Lecture sul design tenute dai più illustri designer e aperte al pubblico.

L’intento è di consolidare la città di Milano quale centro di riferimento mondiale per la formazione e la ricerca in ambito design.


L’anteprima si svolgerà giovedì 17 dicembre, alle ore 11.00, al Triennale Design Museum, Teatro Agorà, Viale Alemagna 6.

Per saperne di più: http://www.milanetworkdesign.it/
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Reding, l'obiettivo è rispondere 'alle esigenze di un'Europa multilingue e multiculturale'

Da ieri i cittadini, le aziende e le organizzazioni dell'Unione possono registrare domini web .eu impiegando i caratteri delle 23 lingue ufficiali dell'Unione europea. Come spiega una nota della Commissione europea, concretamente significa che, grazie alle nuove norme adottate dalla Commissione nel giugno 2009, nella registrazione si possono per esempio usare nomi in caratteri greci o cirillici come www.διαδ?κτυο.eu o www.???????.eu


"I nomi di dominio internazionalizzati .eu, il nostro dominio europeo di primo livello, rappresentano un notevole passo avanti verso una rete veramente globale e allo stesso tempo locale. Molti utenti di Internet provengono da paesi in cui la maggior parte delle lingue non sono basate sull'alfabeto latino e desiderano naturalmente avvalersi dei loro propri alfabeti ", ha dichiarato Viviane Reding, Commissario europeo per la Società dell'informazione. "Il varo dei domini internazionalizzati .eu risponderà ancora meglio alle esigenze di un'Europa multilingue e multiculturale". 


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(pubblicato l'11 dicembre 2009)
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Solo 4 famiglie su 10 dotate di accesso broadband

In Italia, la percentuale di famiglie dotate di connessione internet è passata dal 43% del 2007 al 53% del 2009 – contro una media Ue del 65% - mentre dispone di accesso a banda larga il 39% delle famiglie, contro il 25% di due anni fa e una media Ue del 56%.
 
Sono i dati pubblicati da Eurostat, secondo cui nel primo trimestre del 2009 la percentuale di famiglie europee dotate di accesso a internet si attestava al 65%, contro il 60% del trimestre precedente. Le connessioni a banda larga, nello stesso periodo, sono passate dal 49% al 56%.

I paesi che dominano la classifica sono ovviamente quelli del Nord Europa: nei Paesi Bassi, ad esempio, è dotato di connessione internet il 90% delle famiglie, in Lussemburgo l’87%, in Svezia l’86%, in Danimarca l’83% e in Germania il 79%. Sempre gli stessi Paesi sono in vetta alla classifica della diffusione della banda larga: dispone di accesso broadband l’80% delle famiglie svedesi, il 77% di quelle olandesi e il 76% di quelle danesi.
 
Peggio di noi, riguardo l’accesso a banda larga, fanno solo Bulgaria, Grecia, Romania e Serbia, con percentuali comprese tra il 23% e il 33%.


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(pubblicato il 9 dicembre 2009)