Notiziario tematico

Un nuovo importante riconoscimento per Ilaria Capua. Alla ricercatrice e virologa italiana, direttore del dipartimento di Scienze biomediche comparate dell'Istituto zooprofilattico sperimentale per le venezie a Padova, attualmente deputata di Scelta Civica, è stato attribuito il premio Internazionale "Guido Lenghi e Flaviano Magrassi" 2013 per la Virologia biologica o clinica.

La commissione valutativa ha proposto all'unanimità, per questo riconoscimento, il nome di Ilaria Capua, "virologa di grande spicco internazionale per le sue ricerche sulle malattie trasmissibili dagli animali all'uomo, per lo sviluppo di strategie innovative per il controllo della salute umana ed animale e, infine, per le sue molteplici e spesso coraggiose iniziative scientifiche a livello internazionale".

Mark Zuckerberg non perde l'abitudine di spiazzare le platee: ci si aspettava un telefono Facebook ed è arrivato Facebook Home, la settimana scorsa in molti hanno creduto che venisse presentato un Facebook Reader e, invece, sono stati lanciati i video su Instagram.

Ma quella del reader targato Menlo Park non è una voce completamente fuori luogo: secondo il Wall Street Journal Facebook sta pensando ad un social magazine suo, cercando quindi di entrare in un settore oggi dominato da Flipboard, Pulse, Zite e altre applicazioni simili che aggregano notizie provenienti da diverse fonti e restituiscono a chi ne fa uso le news che più gli interessano, mettendo quindi in grado ognuno di dare vita al proprio quotidiano.

altSiamo fermi al 2005 per livelli di produttività del lavoro. La svolta è in quattro azioni: scuola digitale, accompagnamento alla professione, formazione continua, zero digital divide culturale. Basta sperimentazioni, serve un programma nazionale per rinnovare le competenze degli italiani.

L’Italia è rimasta sostanzialmente ferma al 2005 in termini di produttività del lavoro. Come si può agire per far scaturire la crescita economica proprio dalla produttività del lavoro? Bisogna agire sul capitale umano. Quattro sono le linee prioritarie d’azione: scuola, transizione al lavoro, formazione continua, inclusione digitale.

Dal punto di vista della azioni sulla scuola, è certamente positivo lo stimolo dato dal Decreto Profumo sull’adozione dei libri di testo digitali. Tuttavia, è fondamentale non cadere nel pregiudizio ideologico tale per cui qualsiasi innovazione sia utile. L’attuazione dell’agenda digitale nella scuola deve essere volta ad aumentare le possibilità di conoscenza da parte degli studenti e la qualità della formazione per gli insegnanti. Per questo, per quanto riguarda gli insegnanti, vanno previsti specifici programmi formativi sull’utilizzo degli strumenti informatici. Importante è poi dotare tutti gli edifici scolastici di connessioni  a banda larga e di tutta la tecnologia sufficiente, in termini di computer e dispositivi mobili. Non da ultimo, vanno progettate e implementate sempre più le piattaforme condivise per l’e-learning.

 

altUna donna su tre nel mondo è vittima di violenze da parte del partner o di violenze sessuali esercitate da altri, secondo un rapporto dell’Oms, che si basa sulle stime di dati sulla popolazione di 81 Paesi. La violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%) e la violenza domestica inflitta dal partner è la forma più comune (30%). Stime prudenti, perché molti casi non vengono denunciati. I dati, scioccanti, sono stati denunciati oggi a Ginevra dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «La violenza contro le donne è un problema mondiale di salute pubblica di proporzioni epidemiche», ha dichiarato Margaret Chan, direttore generale dell'Oms, presentando il «primo studio sistematico» mai condotto con dati globali, redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con la London School of Hygiene and Tropical Medicine e con il Consiglio sudafricano della Ricerca medica e presentato giovedì a Ginevra.
 

LO STUDIO -
 Lo studio ha analizzato in maniera sistematica i dati relativi a 169 Paesi negli ultimi 20 anni. In particolare sono stati presi in esame 492.340 casi di omicidio, da 118 studi condotti in 66 Paesi. E secondo gli autori, in almeno in un caso di femminicidio su 5 non sono stati riportati legami, pur esistenti, tra assassino e vittima.