Politiche di genere

Il primo maggio, festa dei lavoratori, verrà celebrato tra poche ore. Con la vicinanza della ricorrenza, ci siamo chieste come vivono il lavoro e la carriera le donne di oggi. Partendo da una ricerca effettuata lo scorso anno da LinkedIn, il Social Media dedicato all’ambito business, proviamo a fare il punto su come vivono la sfera professionale le donne.

Secondo l’Istat, in Italia lavora una donna su due e solo il 47,1% ha una occupazione (la media europea è del 60% secondo dati Ocse). Dal punto di vista della retribuzione, l’Italia di trova al 124° su 136 posizioni rispetto alla rapporto di parità tra trattamento economico maschile e femminile. Le donne nel nostro Paese guadagnano in media il 12% in meno degli uomini.

Gli oneri e le mansioni di cui si fanno carico le donne non terminano una volta uscite dal posto di lavoro. Il “gentil sesso” infatti, una volta staccata la spina dalla vita professionale, si vede investita di ulteriori 36 ore di attività domestiche come ad esempio la cura e la pulizia della casa.

Ma cosa sognano le donne al giorno d’oggi per la loro sfera professionale? Cosa è cambiato rispetto a  5 o 10 anni fa? LinkedIn ha condotto lo scorso anno una ricerca dal nome “What Women Want @Work”, intervistando più di mille donne di tutto il mondo, Italia compresa. L’obiettivo era quello di comprendere desideri e visioni che le donne lavoratrici al giorno d’oggi hanno sviluppato rispetto al proprio ruolo, definire in cosa consiste per loro il concetto di “successo” e l’idea di “carriera”, andando ad indagare come questi sono cambiati negli anni.

Disoccupazione, precarietà, uguaglianza salariale e conciliazione: i dati Istat fotografano una situazione femminile che in Italia è ancora drammatica e indietro rispetto ad altri Paesi europei. A sud le percentuali precipitano: in Puglia hanno un impiego appena 26 su 100. Tetti di cristallo: 7 dirigenti su 10 sono maschi.

In Italia è donna soltanto il 6,5% degli ambasciatori, il 31,3% dei prefetti, il 14,6% dei primari, il 20,3% dei professori ordinari e - nei ministeri - il 33,8% dei dirigenti di prima fascia. A prima vista, l'unica eccezione parrebbero farla i dirigenti scolastici visto che il 58,6% è femmina. Nel 'pianeta scuola', però, le donne rappresentano complessivamente il 79% del totale degli incarichi e, quanto a piramidi e gerarchie nei ruoli, risultano ampiamente spalmate dall'alto in basso. Di contro, i dirigenti scolastici uomini sono, sì, il 41,4% ma siccome vanno calcolati su un totale complessivo che è soltanto del 21%, ne consegue che, in rapporto alle donne, quei 'pochi' uomini che lavorano nella scuola stanno quasi tutti in alto.  

Sempre in Italia, più di 5 donne su 10 sono senza reddito da lavoro, e, per quelle che il reddito lo hanno, la retribuzione media pro capite (calcolata tra impiegate e operaie) si ferma sotto i 25mila euro annui, mentre quella di un uomo sfonda il tetto dei 31mila. Un divario che incide non solo sul quotidiano ma che si ripercuote anche - con lo sguardo proiettato verso il domani - sull'ammontare della pensione.

Ostacoli e pregiudizi, spesso inconsapevoli, condizionano le scelte formative delle ragazze e, di conseguenza, il loro inserimento nel mercato del lavoro. È quanto emerge da una ricerca di Mc Kinsey & Company presentata oggi a Roma in occasione dell'iniziativa "La Nuvola Rosa", organizzata per accrescere le competenze scientifiche e sensibilizzare le giovani studentesse italiane sulla necessità di colmare il divario di genere nella scienza, nella tecnologia e nella ricerca. «La figura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione professionale. 

Siniscalchi: è una priorità colmare il divario di genere nel campo della tecnologia e della ricerca 
«La necessità di colmare il divario di genere nell'accesso all'istruzione, nel campo della scienza della tecnologia e della ricerca, in questo momento di crisi economica globale, è sicuramente una priorità. Da lì dobbiamo ripartire», ha spiegato Ermenegilda Siniscalchi, capo del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. La seconda edizione di "Nuvola Rosa" è organizzata da Microsoft Italia con 16 partner del mondo pubblico e privato, con la partecipazione del Dipartimento per le Pari Opportunità, il supporto della Direzione generale per lo studente, del Miur. Nella capitale 630 ragazze dai 17 ai 24 anni frequenteranno 44 corsi gratuiti con oltre cento relatori. «Per cambiare l'Italia occorre accelerare sulla valorizzazione dei talenti, in particolare quelli al femminile e contemporaneamente far leva sul digitale», ha detto Carlo Purassanta, amministratore delegato Microsoft Italia. 

Le nomine degli amministratori delegati (ad) delle aziende pubbliche sembrano complessivamente delle buone nomine: sono leader con risultati comprovati e in metà dei casi si tratta di manager provenienti dall’interno che, per aziende che non hanno problemi, è una buona regola.

Più controversa sembra essere la nomina delle presidenti, secondo la rigida applicazione di una quota di 50-50, dove gli uomini fanno gli ad e le donne le presidenti. Senza entrare nel merito della qualità delle prescelte , un messaggio è emerso però ben chiaro «dato che da sempre in Italia i presidenti contano poco (e quindi devono essere pagati poco) e le nomine importanti sono quelle degli ad, le donne fanno i presidenti e gli uomini gli ad».