Welfare innovativo

Redditi che rasentano la povertà, lavori discontinui, incerti e privi di ammortizzatori sociali, tutele della maternità decrescenti. Come possono le giovani donne anche solo pensare di poter realizzare il desiderio di un figlio? E che cosa succede poi a chi ha comunque deciso di mettere al mondo un figlio? Possono le donne sentirsi rassicurate di fronte alle risposte dello stato sociale, delle aziende, dei loro partner? 

Sabato 17 marzo 2012, ore 10.00, presso l'Associazione Industriali Novara si terrà "Donne e...", incontro con le donne e il territorio per condividere esperienze e inventare il futuro in collaborazione con l'Associazione Donne e Tecnologie di Milano, inserito all'interno delle manifestazioni organizzate dal Comune di Novara legate alla ricorrenza del 8 Marzo.

Donne - Lavoro - Stati Generali: "Profilo e fattori determinanti dell'inattività femminile in Italia": maternità, conciliazione e maggiore flessibilità femminile - Ricerca ISFOL

 "I bassi livelli di attività femminile del nostro paese rappresentano uno dei fattori più critici del mercato del lavoro italiano". Così Marco Centra(Isfol) nella relazione presentata al CNEL durante lo svolgimento degli Stati generali sul lavoro delle donne in Italia dal titolo: "Profilo e fattori determinanti dell'inattività femminile in Italia".

  "Sia i dati diffusi dall’Istat, che studi specifici - ha proseguito Centra- indicano la natura strutturale del fenomeno. La propensione delle donne al lavoro aumenta costantemente nel  lungo periodo, grazie alla maggiore tendenza delle nuove generazioni, rispetto alle precedenti, ad entrare nel mercato del lavoro; inoltre la progressiva rimozione di fattori strutturali che hanno limitato la presenza femminile nell’occupazione contribuiscono ad aumentare i tassi di attività femminile. Tuttavia tali elementi, pur costanti nel tempo, appaiono ancora insufficienti per garantire al nostro paese un livello di occupazione femminile paragonabile a quello dei maggiori competitors  comunitari". 

 

Per The Economist la crescita da lavoro femminile ha superato quella della Cina. Dubini (Bocconi) e Thorne (ambasciatore USA) ne discutono partendo dal Pil e dai lavori domestici

Per far tornare a crescere l’economia mondiale è necessario cambiare i rapporti tra uomini e donne. Fare in modo che siano intercambiabili in famiglia, nell’accompagnare i figli a scuola come nello spolverare i mobili.

Ora, può sembrare un paradosso questo legame tra lavori domestici e aumento del Pil, ma è proprio dalle relazioni più personali che parte la scommessa di un’economia che possa riprendersi dopo le grandi ferite provocate dalla crisi che ha colpito i Paesi più sviluppati.