Welfare innovativo

La legge entra in vigore in agosto, ma c’è chi la recepirà prima. Novità da Exor, Fiat, Luxottica. L’invito dell’ABI alle banche.

Nessuna decisione è ancora presa perché la formazione delle liste viene discussa in queste settimane. Ma alcuni santuari del capitalismo italiano potrebbero cambiare, almeno in parte, il loro volto. E a modificarlo sarà anche la legge sulle cosiddette «quote rosa». «Come ministero vigileremo affinché le normative siano rispettate», ha detto il ministro per il Welfare e le Pari opportunità Elsa Fornero. Intanto, arriverà in questi giorni l’atteso regolamento Consob che la Commissione avrebbe varato la scorsa settimana.

Il gender gap nei brevetti è ancora profondo. Come mai? "Riluttanza" delle scienziate a commercializzare la propria ricerca, peso degli stereotipi, o barriere maschili? Ne parliamo con Gianna Martinengo, imprenditrice e "militante" dell'innovazione tecnologica. Della quale dice: "Non si tratta solo di inventare un prodotto, ma di migliorare la qualità della vita".

Il 70% dei manager e imprenditori pianifica programmi di welfare aziendale nei prossimi anni: i costi restano un ostacolo (indagine Edenred).

In azienda, imprenditorimanager e dipendenti – sono tutti d’accordo: i piani di welfare aziendale non sono abbastanza sviluppati e bisognerebbe potenziarli nei prossimi 2-3 anni. Lo ha rilevato Edenred, fornitore di buoni e carte di servizio (marchio Ticket Restaurant). Dopo una prima inchiesta effettuata fra i dipendenti, ha successivamente preso in esame il punto di vista di imprenditori e manager, con unaindagine affidata ad Astra Ricerche (panel di circa 400 aziende, italiane e multinazionali).

Il 45% degli industriali e dei dirigenti ha dichiarato di non essere soddisfatto dei propri piani di welfare aziendale (fra i dipendenti, la percentuale di insoddisfazione era del 48,7%, dunque abbastanza simile), e il 70% pensa di svilupparne nei prossimi 2-3 anni.

La rivista LIFE ha sempre avuto la sua “buona e santa dose” di donne in copertina. Incredibilmente belle, “icone domestiche” o lavoratrici infaticabili, senza mai un capello fuori posto. Impeccabili nei loro abiti dal taglio sartoriale e fresche di profumi floreali, hanno incarnato miti ancora profondamente radicati e sfidato alcune convenzioni apparentemente impossibili da scardinare. Il tutto sotto un delicato ed immancabile velo di cipria.

Ma quelle sulle copertine non erano le uniche donne di LIFE. Donne erano anche alcune delle fondamentali protagoniste dell’ideazione e della realizzazione di quegli stessi famosi scatti. Fotografe come Nina LeenLisa Larsen & Martha Holmes che, con le loro indimenticabili immagini, hanno contribuito alla duratura celebrità della pubblicazione. Personaggi femminili d’avanguardia ai quali, a 3/4 di secolo dalla pubblicazione del primo numero (la cui copertina deve molto ad una certa signora Margaret Bourke White), è dedicata una mostra, intitolata neanche a dirlo “Le donne di Life”, e ospitata presso la Galleria Forma Foto di Milano fino all’11 marzo 2012.