Notiziario tematico

Isolando gli edifici con lana di vetro (80% proveniente da materiale riciclato) e considerando che il fabbisogno energetico medio di un edificio italiano è di 200 chilowattora per metro quadrato all'anno (contro i 130 della Germania e i 60 della Svezia), è possibile risparmiare tra il 70 e il 90% dell'energia richiesta da un edificio e
3,3 milioni di barili di petrolio al giorno.

Gli impianti eolici e fotovoltaici sono sempre più guardati con sospetto. Lo rivela un'indagine dell'Osservatorio Nimby (che sta per not in my back yard, «non nel mio giardino»), il termometro delle contestazioni ambientali in Italia, promosso dall'istituto di ricerca Aris, che  mette in risalto come la nascita di fenomeni spontanei, la creazione di comitati in seno alla società civile, spesso la sponda dei partiti politici, stia aumentando anno per anno la massa critica (e la capillarità sul territorio) delle contestazioni in materia ambientale.
Nell'occhio del ciclone soprattutto il settore elettrico (il 58% del monte complessivo dei fenomeni di agitazione provengono da qui), a seguire i rifiuti (nel 32,5% dei casi) e molto di meno – e questo è un paradosso – le infrastrutture (5,3%) e gli impianti industriali (4,1%), quelli che teoricamente presentano un maggiore impatto ambientale.

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L’Ompi, organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, organizza un ciclo di seminari che si concluderà a dicembre di quest’anno sull’economia della proprietà intellettuale, per promuovere dibattiti di qualità all’interno della comunità internazionale. I seminari sono a cura di docenti universitari ed economisti di tutto il mondo.
Il 2 maggio a Ginevra, si terrà l’incontro sui “Flussi di conoscenze de materializzate: scambio di servizi di tecnologia e ruolo della protezione dei diritti di proprietà intellettuale” con Suma Athreye, direttrice del Centre for International Business and Strategy in Emerging Markets, Brunel Business School (UK). Il 5 settembre, sempre a Ginevra, ci sarà l’incontro su “Proprietà intellettuale e innovazioni favorevoli alla crescita e alla prosperità in un’economia mondiale stazionaria” con Ove Granstrand, fondatore del Centro studi sulla proprietà intellettuale del Politecnico di Chalmers (Svezia).

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Si é tenuto a perugia dal 13 al 17 aprile la quinta edizione del Festival Internazionale di Giornalismo a conclusione del quale sono stati premiate le idee più innovative e originali apparse in Internet. Al primo posto il progetto Wave pensato in India da un gruppo di donne che si é aggiudicato 5mila euro.
Il progetto Wave è una piattaforma digitale per giovani donne indiane "semi-urbane" (come si autodefiniscono sul sito), che dà voce al loro punto di vista sui problemi della comunità dove vivono e alle loro proposte per risolverli, attraverso 31 videoblog raccolti in un unico portale Web, gradevole, universalmente accessibile e ben organizzato.