Notiziario tematico

Il quinto rapporto Luiss-Amc "Generare classe dirigente è la capacità delle élite italiane" affronta il tema della carenza italiana di capitale immateriale, anche a livello locale, che invece è sempre più il motore della produttività nelle economie avanzate.L'Italia é molto distante da altri partner europei che hanno invece investito in maniera considerevole nel capitale immateriale. Il punto è che le infrastrutture materiali, da sole, non bastano. Ad esempio, la ricerca svolta a livello di 164 regioni europee in 16 Paesi dell'Unione, mostra che le aree che dispongono della quota più elevata di lavoratori specializzati lct crescono più velocemente delle altre in termini di reddito procapite.
Rispetto a una media nazionale già carente in termini di competenze Ict, in alcune Regioni (il Veneto, la Toscana, la Sicilia) si è investito in hardware in molti Comuni, ma in molti meno se si guarda ai dipendenti con competenze informatiche, il vero capitale immateriale. Al contrario, a Bolzano, in Abruzzo, in Sardegna, c'è più equilibrio tra la spesa per infrastrutture materiali e la disponibilità di competenze Ict: è quest'ultima la strada giusta per cogliere le opportunità di crescita che le nuove tecnologie offrono.
Un altro tema sviluppato nel rapporto di quest'anno è l'affermarsi della classe dirigente fem minile nel nostro Paese: anche Pubblica amministrazione (Ministeri e dipartimenti governativi) Consigli di amministrazione (principali imprese quotate in Borsa), qui, non sempre le élite locali

Fonte: elaborazioni Luiss-Amc sul database «Women in decision makllng»
Con nota prot. 2495 del 5 aprile 2011, il Ministero dell’interno ha comunicato che le quote relative ai flussi stagionali degli anni dal 2007 al 2009, assegnate e non impegnate entro il 25 marzo 2011, saranno azzerate dalle Direzioni provinciali del Lavoro.
Analoga procedura è prevista anche per la definizione delle istanze relative ai flussi d'ingresso per lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2008. Conseguentemente tutte le domande suddette, per le quali le Direzioni Provinciali del Lavoro esprimeranno parere negativo, saranno chiuse con conseguente avvio delle procedure di rigetto delle istanze.

Fonte: Ministero dell'Interno
Secondo uno studio recente di Mediobanca che ha censito 374 grandi multinazionali nel mondo, solo 21 sono italiane; le multinazionali tedesche e francesi offrono lavoro a 16-17 loro abitanti ogni mille; in Italia il numero è di 6 su mille. Ma il rimedio proposto – difendere a tutti i costi la proprietà italiana con risorse pubbliche e cambiando le regole del gioco - è peggiore del male che si vuole curare. Le imprese italiane non sono solo di piccole dimensioni. Esse sono anche sottocapitalizzate e si finanziano principalmente con il credito bancario. Le due caratteristiche sono collegate tra loro: la scarsità di mezzi propri è uno degli ostacoli alla crescita delle imprese. La sotto-capitalizzazione delle imprese italiane non è casuale. Essa riflette anche il disinteresse degli investitori istituzionali verso le aziende italiane – anche i fondi italiani
investono solo una piccola frazione del patrimonio gestito nelle aziende quotate in Italia. La difesa dell'italianità a tutti i costi aggraverà questo problema, perché terrà lontani i capitali stranieri e ridurrà la contendibilità delle nostre imprese. La contendibilità del controllo è uno dei fattori che tengono alto il prezzo delle azioni, e che attirano capitali verso la Borsa. Imprese meno contendibili non sono solo meno efficienti, ma valgono anche di meno.

Fonte: Mediobanca
Bonus ricerca, dopo due anni si va alla cassa. Le imprese rimaste a bocca asciutta con il famigerato click day del 6 maggio 2009 - quando in soli 35 secondi di "corsa telematica" si esaurirono 1,44 miliardi di euro - potranno recuperare il 47,53% del credito d'imposta maturato per gli investimenti in ricerca e sviluppo effettuati prima del 28 novembre 2008.
Il ministro dell'Economia e quello dello Sviluppo economico, infatti, hanno firmato il 4 marzo scorso il decreto che fissa le modalità di accesso all'ulteriore stanziamento di 350 milioni di euro disposto dalla Finanziaria per il 2010 (legge 191/09). Il provvedimento è giunto alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione nelle prossime ore. E se questo avverrà prima del prossimo 16 aprile le imprese interessate potranno già da subito spendere in compensazione di imposte e contributi la quota del bonus ricerca spettante.

Fonte: Il Sole 24 Ore