Notiziario tematico

Congedi parentali, organizzazione dell'orario di lavoro nelle imprese, servizi come asili nido e trasporti. In una parola, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Per le donne innanzitutto «ma anche per gli uomini che dovrebbero riorganizzare i propri tempi di vita», puntualizza Maria Cecilia Guerra, viceministra del Lavoro con delega alle Pari opportunità.

Il gruppo di lavoro nominato dal ministro Giovannini si è riunito ieri per iniziare a dipanare la matassa. Obiettivo: portare a casa, entro il 15 maggio, un pacchetto di proposte, normative e non, per tentare di scalfire il granitico assetto dell'organizzazione di vita e di lavoro soprattutto delle donne. Poi la palla passerà al Governo che dovrà tradurle in iniziative concrete, servendosi anche della più agile via amministrativa e della leva dei finanziamenti.

Viceministra, quando si parla di tema di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, parliamo dell'organizzazione delle donne?

Di solito lo si avverte come problema delle donne ma dovrebbe essere una questione che riguarda donne e uomini. Noi ci auguriamo che anche gli uomini abbiano bisogno di tempi di vita e in particolare di tempo da dedicare alla cura dei propri cari e possibilmente anche al lavoro domestico.

Due ore di tempo e 57 chilometri di strada (con mezzi propri) risparmiati in media. Sono i primi dati provvisori del test promosso due giorni fa dal Comune per un nuovo sistema di lavoro «Agile». Circa seimila dipendenti di 104 tra enti, aziende e istituzioni hanno svolto le proprie mansioni chi da casa, chi al bar, chi dal parco, ovunque purchè lontano dal proprio ufficio. Lo dicono i primi dati, provvisori, elaborati in base ai questionari compilati dai lavoratori stessi. I questionari fino ad ora pervenuti sono circa mille, e ne sono stati elaborati 764. Ma i dati, seppure provvisori, sembrano fornire indicazioni interessanti. In particolare, il tempo medio risparmiato per lavoratore è di 112 minuti, circa 2 ore. Più della metà delle persone rispondenti al questionario avrebbero utilizzato mezzi a motore per recarsi al lavoro se non avessero partecipato alla Giornata del lavoro agile.

"Sono molto soddisfatta. Sapevo ci sarebbe stata una grande adesione, ma siamo andati oltre le aspettative. Significa che lo smart working non è un argomento slegato dalla realtà, ma, anzi, assolutamente sentito dai cittadini italiani". Così Alessia Mosca, deputata del Pd, commenta con Affaritaliani.it la prima Giornata per il Lavoro Agile che si è tenuta ieri a Milano, e non solo. Sono circa seimila i dipendenti e collaboratori che hanno svolto le proprie mansioni al di fuori dell'ufficio. Centotré le realtà che hanno aderito, tra aziende, cooperative e studi professionali, enti pubblici come i comuni di Torino, Cremona e, naturalmente Milano. Oltre 1.500 i tweet con l'hashtag #lavoroagile.

Che cosa l'ha colpita di più del successo di questa prima Giornata?
"Ho avuto la conferma a una convinzione che già avevo. Questo non è un argomento che riguarda solo le donne. Anche moltissimi lavoratori hanno dimostrato interesse ed attenzione verso la modalità del lavoro agile".

Essere una giovane donna spagnola comporta la probabilità del 54,7% di occupare le fila dei disoccupati, ma sono proprio le giovani spagnole a cercare di combattere la crisi, con un record di 800.000 imprese in fase di realizzazione da parte delle donne negli ultimi cinque anni.