Fare impresa

Continuano i botta e risposta tra il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia e gli esponenti di governo: «Tra 15 giorni verrà varata la più grande stagione di semplificazione per le imprese mai fatta dal dopoguerra ad oggi», ha detto il ministro della Pa, Renato Brunetta, aggiungendo che «il riformismo è determinazione paziente». «Sono tre mesi che aspettiamo i provvedimenti», ha ribattuto a distanza la Marcegaglia. Sul versante delle riforme, le priorità di Confindustria sono la semplificazione della burocrazia, attenzione a ricerca e innovazione, far partire i finanziamenti in infrastrutture, riforma del fisco, «in una logica di rispetto dei conti pubblici che come Confindustria abbiamo sempre appoggiato», ha detto il 15 aprile scorso a Roma la presidente degli industriali nel corso di una delle tappe dei road show sul territorio, in vista delle Assise del 7 maggio, a Bergamo.

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Nell'ambito dell'Atto per il mercato unico (Single Market Act) la Commissione europea ha presentato un pacchetto di due proposte legislative, nel quadro della cooperazione rafforzata, che contribuiranno a ridurre radicalmente i costi dei brevetti in Europa fin dell'80%..
Nell'ambito dell'Atto per il mercato unico (Single Market Act) (cfr. IP/11/469), la Commissione europea ha presentato un pacchetto di due proposte legislative, nel quadro della cooperazione rafforzata, che contribuiranno a ridurre radicalmente i costi dei brevetti in Europa fin dell'80%.
La nuova normativa consentirà alle società o agli individui di tutelare le proprie invenzioni mediante un brevetto europeo unico valido in 25 Stati membri.
Le proposte di regolamento stabiliscono i termini e le condizioni per ottenere la protezione unitaria del brevetto, i suoi effetti giuridici e il regime di traduzione applicabile.
Esse saranno ora sottoposte all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio. La Commissione spera che la Spagna e l'Italia, che non sono ancora tra i partecipanti, aderiranno alla cooperazione rafforzata.

Fonte: Unione Europea
Con 800 imprese nel settore (pari al 7,8% del totale nazionale, secondo posto assoluto in Italia), Milano conferma la sua tradizione musicale, il settore legato alla musica cresce in un anno dell’1,9%, contro una media italiana del +1,8%. Dalla riproduzione di supporti registrati all’editing sonoro il capoluogo si colloca ai vertici di molte delle categorie produttive del mondo musicale italiano. Ma è in generale l’intera regione a trainare il comparto, con un peso del 17,7% sul totale italiano, meglio di Lazio (12,6%) ed Emilia-Romagna (8,4%). Le imprese lombarde legate al music business sono oltre 1.800, in prevalenza attività di registrazione sonora e di editoria musicale (21,5%), sale da ballo (20,8%) e fabbriche di strumenti musicali (17,2%). Con il 44% del totale lombardo, è la provincia di Milano a primeggiare per densità di imprese “musicali”, davanti a Cremona (10,7%) e Brescia (10%). Grazie alle 159 imprese specializzate però, proprio la patria dello Stradivari rappresenta di gran lunga il primo centro in Italia per la produzione strumentistica: la città dei violini, infatti, vale da sola il tessuto produttivo delle sue immediate inseguitrici a livello nazionale, Ancona (seconda con 90 imprese) e Milano (terza con 62).

Fonte: Camera di Commercio di Milano
L’Ompi, organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, organizza un ciclo di seminari che si concluderà a dicembre di quest’anno sull’economia della proprietà intellettuale, per promuovere dibattiti di qualità all’interno della comunità internazionale. I seminari sono a cura di docenti universitari ed economisti di tutto il mondo.
Il 2 maggio a Ginevra, si terrà l’incontro sui “Flussi di conoscenze de materializzate: scambio di servizi di tecnologia e ruolo della protezione dei diritti di proprietà intellettuale” con Suma Athreye, direttrice del Centre for International Business and Strategy in Emerging Markets, Brunel Business School (UK). Il 5 settembre, sempre a Ginevra, ci sarà l’incontro su “Proprietà intellettuale e innovazioni favorevoli alla crescita e alla prosperità in un’economia mondiale stazionaria” con Ove Granstrand, fondatore del Centro studi sulla proprietà intellettuale del Politecnico di Chalmers (Svezia).

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