Fare impresa

Con circolare n. 69 del 20.4.2011, l’INPS comunica - ai fini della liquidazione delle indennità di malattia, di maternità e di tubercolosi, la cui misura deve essere calcolata con riferimento a periodi di paga compresi nell’anno 2011 - gli importi giornalieri sulla cui base vanno determinate, per le seguenti categorie di lavoratori interessati, le suddette prestazioni economiche:

1) Lavoratori soci di società e di enti cooperativi anche di fatto di cui al d.p.r. 30 aprile 1970, n. 602, art. 4 (malattia, maternità e tubercolosi).
2) Lavoratori agricoli a tempo determinato (malattia, maternità e tubercolosi).
3) Compartecipanti familiari e piccoli coloni (malattia, maternità e tubercolosi).
4) Lavoratori italiani operanti all’estero in paesi extracomunitari (malattia, maternità e tubercolosi).
5) Lavoratrici italiane e straniere addette ai servizi domestici e familiari (maternità).
6) Lavoratrici autonome: artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, colone, mezzadre, imprenditrici agricole professionali (maternità).

Le anagrafiche delle imprese lombarde registrano un saldo positivo nel quarto trimestre 2010 pari a 7.373 unità, con un tasso di crescita che sale allo 0,8%.
Le nuove iscrizioni sono 15.472 e, al netto delle cessazioni d’ufficio, sono 8.099 le imprese cancellate dagli archivi. Il tasso di natalità medio regionale raggiunge l’1,6% e il tasso di mortalità scende allo 0,8%.
E’ risultata intensa l’attività di pulizia degli archivi nel trimestre, con 12.981 cessazioni d’ufficio, pari al 62% delle cessazioni totali, che portano ad un tasso di mortalità complessivo dell’1,4%. A livello territoriale, quasi tutte le provincie registrano un incremento del numero delle imprese. Solo Lodi presenta un tasso di crescita negativo dello 0,6% (pari a un saldo di -105 imprese).

ll Tribunale di Piacenza, con la sentenza 14 aprile 2011 ha dichiarato che la società è estinta dal momento della iscrizione della cancellazione dal registro delle imprese. E questo anche se il procedimento liquidatorio non è ancora esaurito o persistono ancora dei debiti o crediti.

Fonte: Sentenza Tribunale PIACENZA 14/04/2011
Le tre principali associazioni europee del commercio elettronico si oppongono alle nuove regole proposte, che imporrebbero eccessivi oneri a carico dei merchant e che frenerebbero la crescita dell'intero comparto. Sono: la francese Fevad (Fédération e-commerce et Vente à Distance), l’inglese Imrg (Interactive Media in Retail Group) e l’italiana Netcomm (Consorzio del commercio elettronico italiano).