Innovazione

Italia spaccata in due? Falso. Mancanza di competenze? Falso anche questo. E' quanto emerge "sorprendentemente" da un'inchiesta a cura di Agendadigitale.eu- il sito del Corriere delle Comunicazioni - che per la prima volta mappa le iniziative e i progetti in corso. Tutte le Regioni hanno deliberato in tema di digitalizzazione e sono molte quelle che si sono dotate di Agende digitali. Reti Ngn, cloud e razionalizzazione dell'esistente i pilastri sui cui poggia buona parte dei piani.

Un viaggio lungo sei mesi. È quello che il Corriere delle Comunicazioni - attraverso il sito Agendadigitale.eu - ha fatto lungo tutta l’Italia, da Nord a Sud, per verificare cosa stiano facendo in concreto le singole Regioni in materia di Agenda digitale (tutti i piani alle pagina 6-9)

Il viaggio è stato lungo e per certi versi faticoso perché a volte ci è sembrato che sia stato proprio lo stimolo delle nostre domande a far prendere consapevolezza che un insieme di misure previste nei vari assessorati regionali rappresentassero, se colte nel loro insieme, tante tessere di un mosaico destinato a formare un disegno di innovazione digitale possibile. Tutte le Regioni, nessuna esclusa, hanno deciso di fare il punto con noi sulle cose fatte e soprattutto su quelle da fare, dettagliando iniziative e progetti, di cui molti cantierizzati nero su bianco nelle nuove programmazioni approvate dalle giunte. Per bocca degli assessori designati alle tematiche digitali o dei funzionari top level che hanno nelle loro mani la realizzazione concreta degli obiettivi posti dalla politica.

L'iniziativa si propone come strumento di messa in sinergia di startup, grandi e piccole imprese che fanno dell'innovazione digitale un mezzo di sviluppo e crescita. Se ne parlerà anche in occasione di Digital Venice, all'interno di una giornata di lavori organizzata da Anitec il 9 luglio a Venezia.

Sono due i grandi programmi europei di formazione alle competenze digitali e promozione dell’innovazione nella scuola e nell’impresa, coordinati da DigitalEurope a livello europeo e da Anitec a livello italiano. Oltre a eSkills for Jobs 2014, prevalentemente rivolto al mondo della scuola, sta ora entrando nel vivo anche Watify – Stimulating Digital Entrepreneurship, che ha come obiettivo il promuovere l'imprenditorialità digitale in Europa, coinvolgendo i principali opinion leader dell’innovazione digitale e impostando appositi sistemi di tutoraggio per le imprese. Questo programma ha trovato la propria applicazione pratica in una piattaforma promossa dalla Commissione europea, volta a far conoscere e mettere in rete i migliori casi di imprese innovative. Lo scopo è illustrare come è possibile dare vita a nuovi modelli di business. La piattaforma è interattiva e vi si può accedere tramite il sito http://ec.europa.eu/enterprise/dem. I casi di successo riportati hanno lo scopo di essere utilizzati in una serie di iniziative formative, in collaborazione con enti pubblici e privati, dando forma ad una specie di tutoraggio per imprese e start-up; si creerà una rete europea di e-tutor che costituirà la piattaforma su cui il sistema di imprese dell’UE renderà l’Unione stessa un attore fortemente competitivo sul piano mondiale. Il progetto, coordinato da Bruxelles da DigitalEurope e per quanto riguarda l’Italia da Anitec, durerà 16 mesi ed è prevalentemente articolato attraverso i social media.

Gli smartphone con schermi da 5,5 a 7 pollici raddoppiano le vendite.

Rallenta il mercato globale dei table “divorato” dai cugini “phablet”, smartphone ugualmente performanti e dallo schermo più ampio, quindi più comodo per tante funzioni.  

È il quadro che emerge da una nuova stima della società Idc che rivede al ribasso le previsioni 2014 per le consegne globali di tablet da quasi 261 milioni di unità a poco più di 245 milioni. La crescita annuale sarà del 12%, in picchiata rispetto al +51,8% registrato l’anno scorso. 

«Due - spiega Tom Mainelli, vice presidente di Idc - i motivi principali che stanno causando un rallentamento del mercato dei tablet. Per cominciare, i consumatori stanno tenendo i loro tablet, soprattutto modelli costosi e di fascia alta dei principali produttori, più a lungo del previsto».  «In secondo luogo c’è l’ascesa dei “phablet”», gli smartphone che hanno schermi da 5,5 a 7 pollici e che, grazie a questa caratteristica, stanno di fatto “cannibalizzando” gli acquisti dei tablet. 

Procedono i lavori per la piattaforma che consentirà a tutti i cittadini di pagare le pubbliche amministrazioni in modo elettronico entro il 2015. Pubblichiamo una tabella sullo stato dei lavori.

Entro il 31 dicembre 2015 tutte le pubbliche amministrazioni dovranno fornire ai cittadini strumenti e applicazioni per pagarle in modo elettronico. A questo scopo, avanzano i lavori dell'Agenzia per l'Italia digitale per portare a bordo della propria "piattaforma incassi" le pubbliche amministrazioni, le quali la useranno per poter accettare i pagamenti degli utenti.

Il sistema è inoltre aperto a tutti gli operatori privati interessati (banche e istituti di pagamento e moneta elettronica) che possono aderire in condizioni paritetiche, senza necessità di attivare accordi bilaterali con le Pubbliche Amministrazioni. 

Da una parte, vi si collegheranno le singole pubbliche amministrazioni tramite il Sistema pubblico di connettività (Spc). Dall’altra, faranno lo stesso gli “enti incassatori” dei pagamenti fatti dai cittadini. Tra questi, hanno già aderito  tutte le principali banche, le Poste; sono in procinto di farlo Lottomatica, Sisal, la Banca dei Tabaccai e altri.