Notiziario tematico

Sul sito del Comune, in distribuzione le prime 10.000 copie. Il vicesindaco: “Le cascine sono luoghi importanti della città anche per il fuori Expo. Valorizziamo l’agricoltura e promuoviamo la qualità e la sicurezza del cibo”.
 
Dall’offerta di prodotti della campagna a km zero alle attività socio-culturali, ricreative ed educative rivolte ai milanesi e ai turisti, come i servizi di ospitalità e ristorazione, le iniziative didattiche per le scuole, le visite guidate: il Comune ha “mappato” per la prima volta le 30 cascine (comunali e non) del distretto agricolo milanese: attraverso questi importanti presidi del territorio rurale di Milano, viene tracciato il percorso dell'agricoltura milanese oltre che culturale, turistico e storico, paesaggistico e ambientale. Un patrimonio straordinario che al meglio porta i temi di Expo in città.

“Una nuova iniziativa del Comune per conoscere e valorizzare le nostre cascine, che sono una parte significativa dell’identità della nostra città e luoghi importanti anche per il fuori Expo. Far conoscere al pubblico le attività che si svolgono nelle aziende agricole milanesi, come le coltivazioni locali, l’allevamento e la vendita diretta dei prodotti della terra , significa promuovere una parte importante dell'economia e porre l'attenzione alla qualità e alla sicurezza del cibo e, quindi, dell’alimentazione”, ha spiegato la vicesindaco con delega all’Agricoltura.

La mappa illustra le peculiarità di ciascuna realtà, a partire dalle sue origini e dalla sua storia, in alcuni casi anche molto antica perché risalente all’epoca degli ordini monastici o addirittura agli insediamenti dell’età romana. Dai secoli passati al presente, la mappa dedica grande attenzione alle attività di fruizione pubblica che oggi si svolgono in cascina: produzione e commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento a filiera corta, agriturismo e ippoturismo, accoglienza di persone in difficoltà e progetti contro l’emarginazione sociale, offerta di tirocini e stage per studenti, campus estivi, feste tradizionali legate al mondo rurale, eventi artistico-musicali e persino aggiornamenti tecnico-professionali sulle fitopatologie.

In meno di 3 anni sono nati col contributo del Comune 6 incubatori d’impresa, per circa 200 start-up già avviate con un investimento di circa 5 milioni di euro sulle idee innovative dei giovani.
 
Dalla riqualificazione di terreni abbandonati in orti urbani coltivati in condivisone di TerraXchange alle aste di beneficenza on line  con vip e aziende a favore di progetti sociali realizzate da CharityStars, passando per lo sviluppo di compattatori urbani di bottiglie in plastica di Geomundis  o  il nuovo network per mettere in relazioni imprese agricole, operatori sociali e consumatori di prodotti agricoli sviluppato da Social Experiece, fino a un innovativo dispositivo elettronico per monitorare i parametri e i tempi dei nuotatori professionisti e amatoriali realizzato da Xmetrics. 

Questi i cinque progetti d’impresa sociale che da idee e intuizioni si trasformeranno in vere e proprie imprese grazie alle opportunità e ai percorsi formativi messi a disposizione da FabriQ, il primo incubatore del Comune di Milano specificatamente dedicato all’innovazione sociale, inaugurato lo scorso gennaio dal Sindaco. A selezionare i progetti vincitori, su una rosa di 12 finalisti individuati tra gli oltre 50 partecipanti al bando (chiuso a marzo), una commissione di esperti di alto livello. Menzione speciale per il progetto Omog, che propone la produzione e commercializzazione di omogeneizzati e vellutate biologiche: pur non essendo tra i vincitori la start-up potrà seguire il percorso di incubazione di FabriQ.

"Concilia? Tra lavoro, cura e tempo per sé" è il tema europeo della seconda edizione del premio fotografico "Lo sguardo di Giulia", per contribuire a cambiare i linguaggi dell'informazione, promosso da Giulia Giornaliste e patrocinato dalla Provincia di Milano, dal Comune di Milano e dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia.

Ai/lle fotografi/e, professionisti/e e dilettanti, si chiede di raccontare in positivo, ovvero con denuncia o ironia, la Conciliazione fra Lavoro e Vita familiare. Di donne, uomini, coppie eterosessuali e omosessuali, singoli, famiglie tradizionali e di fatto, nuclei conviventi di parenti o di amici: persone che stanno assieme perché, insieme e paritariamente, impegnate a costruire un futuro. Per sé e per i propri figli. Rapporti di sostegno reciproco e una società davvero solidale, tempi di lavoro flessibili e scuole più accoglienti, ruoli intercambiabili e infrastrutture intelligenti non sono un’utopia, ma un obiettivo cui mirare in tempi stretti.

A CHI E' RIVOLTO:
Fotografe/fotografi e videomakers italiani/e o che operano in Italia e che abbiano 18 anni compiuti, così come creative/i, appassionate/i, sperimentatrici e sperimentatori, ovvero che siano sotto il limite della maggiore età purché accompagnino la presentazione delle loro opere con una liberatoria, a tutti gli effetti e obbligatoria, firmata da entrambi i genitori.

Summer Camp, un tuffo nell'informatica per un futuro smart. A partire dalle donne. E' quanto si propone il primo campus estivo italiano di informatica riservato alle ragazze degli istituti superiori promosso dal Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dall'European Women's Management Development International Network (Emwd). Tre i percorsi tra i quali le studentesse potranno scegliere e approfondire conoscenze e gestione dei web, dei social, di app e videogiochi. Le iscrizioni, gratuite, scadono il 31 maggio 2014.

"Il nostro obiettivo - afferma Nadia Caraffi, presidente dell'Emwd di Reggio Emilia - è far riflettere le studentesse su quanto siano libere di scegliere gli studi in relazione ai propri talenti e alle opportunità professionali successive, o quanto invece siano condizionate da stereotipi educativi e sociali. Per arrivare a un progresso sociale che contempli un'equilibrata rappresentanza di genere è necessario agire sulla consapevolezza di sé e dei meccanismi collettivi a partire dal mondo delle professioni".