Notiziario tematico

Linea rosa per Roberto Formigoni, alle ultime battute di una campagna elettorale che ha visto fra i cavalli di battaglia la realtà della vita delle famiglie. Ieri, mano tesa, invece, all’unico welfare italiano che si conosca, la madre lavoratrice.

Il piano del presidente è completo e imperniato sulla necessità che in futuro si trovi un accordo fra maternità e lavoro tramite part time, orari flessibili, aiuti per l’occupazione delle donne in difficoltà, sostegno alle imprese costituite da sole donne. Ma, siccome le donne sono pragmatiche accanto a questa serie di iniziative, Formigoni ha presentato un «Comitato strategico Donna-Famiglia-Lavoro» formato da professionisti provenienti dalle associazioni, dalla cultura, dal sindacato, dalla pubblica amministrazione, dall’impresa, fra cui Diana Bracco. Tutte alla ricerca di obiettivi pratici e realizzabili che consentano un alleviamento del peso quotidiano alla lavoratrice madre e non la costringano più a scegliere fra maternità e impegno fuori di casa. I mutamenti previsti dal programma - ha spiegato Formigoni- non sono semplici e facili, tuttavia è necessario perseguirli».

Per il governatore della Lombardia, non basterà solo una legge, ne saranno necessarie molte e, anche in questo, il Comitato avrà la sua importanza nelle decisioni e nell’orientamento. La parte finanziaria: a disposizione delle donne e dei progetti che le aiuteranno, il Comitato avrà un fondo ad hoc di 10 milioni di euro all’anno e potrà definire le modalità necessarie per premiare le iniziate più interessanti nel quadro degli incentivi regionali.

Quote rose in giunta? Formigoni nicchia. «Prima è necessario - spiega - vedere chi verrà eletto dal popolo». La nascita del Comitato strategico è stata salutata da una dichiarazione inviata dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, mentre hanno preso la parola l’imprenditrice Gianna Martinengo che si è soffermata sulla realtà aziendale e il lavoro femminile e Giovanna Mavellia della Confcommercio che ha ricordato come a Milano «un’impresa su cinque sia a conduzione femminile e l’80% di queste imprese si concentri nel terziario».

Fonte: Il Giorno
(24 marzo 2010)

Potete leggere l’intervento completo di Gianna Martinengo – Imprenditrice, Presidente C.I.F. Milano e coordinatore C.I.F. Lombardia – alla presentazione del Comitato Donna-Famiglia-Lavoro qui.

Sei anni che hanno cambiato il mondo delle relazioni umane. Ed è solo l’inizio. Da quando l’allora diciannovenne Mark Zuckenberg l’ha fondato nel 2004, Facebook non ha smesso un istante di macinare primati affermandosi in breve tempo come il social network più grande al mondo. Quattrocento milioni di utenti attivi nel 2010. Una scommessa imprenditoriale che ha raggiunto un valore stimato di 10 miliardi di dollari.

L’ambiente è il grande malato del nostro tempo. Le diagnosi che giungono dai centri di ricerca non sono troppo rassicuranti e nei summit internazionali emerge, costante, l’urgenza di trovare soluzioni prima che le terapie risultino inefficaci.

Non c’è occasione in cui gli scienziati non sostengano la necessità di fare presto, indicando nel cambiamento radicale del nostro stile di vita e nello sviluppo di tecnologie mirate due degli strumenti principali per la svolta. Una ricetta complessa che prevede il contenimento degli sprechi, un nuovo atteggiamento nei confronti delle fonti alternative - non più percepite come opzioni marginali, bensì come scelte su cui puntare per il futuro - l’investimento nel campo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile.

Duemila curriculum e quattrocento messaggi postati sul sito in poco più di una settimana di attività. È il bilancio di moms@work (www.momsatwork.it), primo servizio di intermediazione del lavoro tagliato su misura per mamme, che da un lato aiuta le donne a rientrare o a ridefinire la loro posizione dopo una maternità e dall’altro offre servizi di recruitment e consulenza specializzata alle aziende interessate al lavoro flessibile. L’hanno creato due professioniste del settore, Cecilia Spanu, 43 anni, bocconiana, marketing manager, quattro figli in scala dai 7 ai 15 anni, e Anna Zavaritt, 36 anni, laurea in Relazioni Internazionali a Ginevra, giornalista di economia e finanza, due figli in età prescolare, convinte che la rinuncia di una madre al lavoro sia una perdita non solo personale, ma anche per l’azienda e il Paese.