Notiziario tematico

Di norma e di fatto - la rappresentanza di genere negli organismi pubblici e privati

10 marzo 2014, ore 9:30

Sala Pirelli – Palazzo Pirelli,Via F.Filzi 22, Milano

 

Il Consiglio Regionale ed il Consiglio per le Pari Opportunità della Regione Lombardia promuovono un momento di discussione sulla rappresentanza di genere negli organismi pubblici e privati, chiamando a raccolta alcune figure rappresentative del mondo dell'impresa, delle professioni, delle istituzioni e le diverse componenti politiche del Consiglio.

La riflessione è necessaria perchè le modifiche intervenute in questi anni nella normativa statale hanno trasformato il peso dei generi nel quadro delle designazioni pubbliche e la stessa regione Lombardia ha l'esigenza di adeguare la propria legislazione. 

Il seminario si prefigge, quindi, di aiutare il percorso di revisione del quadro normativo in una fase in cui è all'esame la revisione del Regolamento Generale del Consiglio, vengono proposte modifiche allo Statuto d'Autonomia e si valutano i cambiamenti al Titolo V della Costituzione.

Vorrei riprendere il filo rispetto all’ultimo post di Roberto Turchetti parlando di strumenti che facilitano il rapporto produttività-benessere e di come l’innovazione possa migliorare la qualità del nostro lavoro.

Il 6 febbraio si è svolta a Milano la “Giornata del lavoro agile”, promossa dal Comune di Milano. Hanno aderito circa 100 aziende per un totale di 10.000 lavoratori. Ma cosa significa lavoro agile? E come si incastra con il benessere e con il welfare?

Una delle principali leve dei sistemi di welfare aziendale è la revisione dei modelli organizzativi per “liberare tempo” e promuovere la flessibilità dei tempi e dei luoghi di lavoro. Tutto questo oggi è possibile grazie alle nuove tecnologie ICT, alla connettività e allo sviluppo di nuove soluzioni (si pensi a Skype) che consentono la condivisione a distanza in modo rapido ed efficace.

Un  tempo si parlava di “tele-lavoro”, ma la pratica si è arenata per tutta una serie di complicazioni tipicamente italiane: certificazione delle postazioni di lavoro casalinghe ai fini delle norme di sicurezza, problemi di segregazione dei lavoratori distaccati, e così via. Di fatto il tele-lavoro è rimasto una modalità di lavoro residuale applicata solo da poche grandi aziende che si possono permettere i costi di una gestione così complicata.

Il Ministero allo Sviluppo Economico presenta Opendata SmartGov, un progetto che raccoglie i dati europei e italiani relativi al tema della smart growth ovvero della crescita intelligente, inclusiva e sostenibile del sistema economico, secondo la strategia europea 2020.
Vengono analizzati, attraverso cruscotti di sintesi, i dati degli indicatori territoriali per le politiche di sviluppo secondo le dieci priorità del quadro strategico nazionale, sulle performance d'innovazione, sullo sviluppo delle smart city, sulla qualità della vita, su energia e ambiente, su mobilità e trasporto, sulla formazione e istruzione, sul commercio estero e sull'industria. In particolare il portale rende disponibili 9 pagine, che analizzano in serie storica gli indicatori per tematica, fornendo i dati di ogni regione, paese e settore pubblicati in formato aperto e consultabili anche con applicazioni interattive: Smart Economy, Smart Sectors e SmartRegions Scoreboard, cruscotti di sintesi elaborati con i dati Eurostat ed Istat relativi alle tematiche regionali citate.
Ecco le 9 pagine messe a disposizione:

Il 6 giugno scatta l’obbligo – sancito dal Decreto Attuativo pubblicato lo scorso 23 maggio in Gazzetta – di Fatturazione Elettronica verso le Pubbliche Amministrazioni Centrali. I Ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza Sociale sono le prime Pubbliche Amministrazioni interessate dall’obbligo: entro 4 mesi tutte le fatture emesse nei confronti di queste PA dovranno essere gestite in regime di Fatturazione Elettronica.
Guardando alle oltre 21.000 Pubbliche Amministrazioni, quante sono effettivamente le PA Centrali che partiranno a giugno? Poche, si direbbe. Tuttavia, le sole “Istituzioni scolastiche e le Istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica”, che ammontano a oltre 9.000 unità, sono considerate dall’ISTAT “Unità locali del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca”. Ed è proprio all’elenco delle Pubbliche Amministrazioni pubblicato (e aggiornato) dall'ISTAT nell'ottobre 2013 che fa esplicito riferimento il Decreto Attuativo per la fatturazione elettronica verso la PA, per discriminare PA Locali da PA Centrali. Le Scuole sono dunque emanazione del Ministero e, quindi, soggette all’obbligo di Fatturazione Elettronica a partire dal 6 giugno 2014.