Notiziario tematico

Da Mirabella Imbaccari un paese di 5mila abitanti, arriva il software che muove i taxi della metropoli americana.

Cosa c’entra New York con Mirabella Imbaccari, alle pendici dei monti Erei, nel profondo della Sicilia più profonda? C’entra: i taxi dell’immensa metropoli americana viaggiano in buona parte con un programma di gestione ideato nello sperduto paese isolano. Dove, tra fichi d’India e mandorli in fiore, un manipolo di ragazzi fornisce a mezzo mondo software di eccellenza. Tutto ruota intorno a poche domande: offrireste dei pannoloni a un giovane manager in carriera? O una giarrettiera sexy a un’anziana massaia? O una bicicletta in fibra di carbonio a un vecchio acciaccato col bastone? O un mastice da dentiera a una sedicenne? Ovvio: mai. L’unico modo di agganciare il compratore resta quello dei venditori ambulanti da secoli padroni delle fiere di paese e dei mercati rionali. Passa una donna dall’aria della casalinga? «Venga, signora venga, ché abbiamo le pentole nuove che non attaccano...». Passa un uomo in tuta da lavoro? «Venga, signore, venga che abbiamo il nuovo trapano avvitatore con due ore di batteria...».

PERIFERIA DEL MONDO - Ecco, quei ragazzi e ragazzini della «EdisonWeb» che smanettano coi computer in una palazzina periferica di questo paese siciliano alla periferia del mondo, lavorano a questo: la pubblicità personalizzata. Che individua in ogni momento, «nel perfetto anonimato per questioni di privacy», il tipo di cliente che sale su un taxi o passa davanti a una vetrina o si sofferma di fronte allo scaffale di un grande ipermercato alimentare o di una boutique esclusiva di alta moda, e manda online sullo schermo le immagini o gli spot giusti esattamente per «quel» tipo di cliente.

Il titolo scelto va senza dubbio controcorrente rispetto ai tempi difficili che viviamo. E con la festa dell'8 marzo ha in comune solo la vicinanza sul calendario. «La vie en rose - Dalla parte delle donne dei giovani e del lavoro» é una iniziativa dedicata all'occupazione che si svolgerà mercoledì 5 marzo in contemporanea nelle Università di Roma Tre (Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia), Modena ( Facoltà di Giurisprudenza) e Bari (Aula Aldo Moro).

«La vie en rose - spiega la Consigliera nazionale di parità Alessandra Servidori, a cui si deve l'idea - sarà un modo per spiegare semplicemente che la "via rosa", la via per le donne, può essere tracciata facendo squadra». La giornata stessa nasce dalla collaborazione di diversi soggetti istituzionali: é infatti promossa dall'ufficio della Consigliera nazionale di parità insieme alla Direzione generale per l'attività ispettiva del ministero del Lavoro, al Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro e alle Consigliere di parità della Regione Puglia, della Provincia di Roma e della Provincia di Modena. «Il tridente consigliere di parità, ispettori del lavoro e consulenti - ha spiegato oggi Alessandra Servidori - forma una squadra attiva sui territori da oltre un anno, con seminari informativi per disoccupate e giovani che cercano di chiarire il proprio progetto di vita». 

Il nuovo mondo tecno disegnato dal Salone di Barcellona. Gli oggetti sapranno tutto di voi: vince la tendenza smart.

Il telefono saprà tutto sulla nostra salute. L'auto metterà la nostra musica preferita. Il lampione ci regalerà la connettività nel momento del bisogno. Lo spazzolino da denti ci sgriderà se l'igiene orale non è sufficiente. Usiamo i verbi al futuro perchè si tratta di prodotti (apparentemente) fantascientifici. Ma per la maggior parte (come si è capito dal Mobile World Congress di Barcellona) parliamo di novità in arrivo nei prossimi mesi. Presente, dunque, non futuro.

La tendenza "smart" (smartphone, smartwatch, smart car, smart city e così via) sta portando nelle nostre vite sempre più oggetti e luoghi che sanno tutto di noi. O aspirano a farlo. Con tutto quello che ne consegue: faremo più cose con meno fatica ma sempre più pezzi del nostro vissuto finiranno in archivi digitali. Bit all'interno di Big Data, come si dice delineando un trend, che fa il paio con la Internet of Things, l'Internet delle Cose in cui gli oggetti dialogano tra loro senza la necessità di un intervento umano. Intorno a noi, invisibile ma presente, ci sarà una vera e propria Digital Skin, una pelle digitale come l'ha definita a Barcellona il CEO di Alcatel-Lucent Michel Combes. Un abito immateriale così ricco da permettere agli oggetti di adeguare in maniera automatica le funzioni in modo da migliorare la nostra esperienza come utenti. A "livello basso" accade con alcuni smartphone già ora. All'estero iol telefono, senza intervento umano, non solo cambia l'ora ma ci propone in evidenza, sulla schermata principale, un doppio orologio con il fuso italiano e quello del Paese in cui ci troviamo.

Da diversi anni a questa parte è stato possibile scoprire come i dispositivi mobili, tablet compresi, siano riusciti ad acquisire in maniera maggiore importanti quote di mercato in ogni parte del mondo, offrendo ai consumatori una vasta scelta con prodotti che si adattano alle esigenze di ognuno.
In tal senso per dare accesso a questa innovazione a tutte le persone, l'azienda sudcoreana Hims ha pensato bene di realizzare un nuovo tipo di tablet, pensato in particolare per le persone non vedenti. Si chiama Braille Sense Mini e sarà distribuito anche in Italia.
Questo nuovo tablet è leggero, portatile, dotato di un display braille, sintesi vocale e connessione Wi-fi, permettendo anche ai non vedenti di connettersi alla rete e lavorare senza problemi come un qualsiasi smartphone o tablet.