Notiziario tematico

Secondo i ricercatori di Oxford, nei prossimi vent’anni il 47% delle professioni oggi esistenti potrebbe passare nelle mani delle macchine. Si salveranno perciò le mansioni basate su intelligenza creativa e sociale, qualità che al momento sono insostituibili.
Uno dei settori con maggiori possibilità di impiego è quello dell’high tech, che è arrivato a rappresentare il 10% dell’occupazione totale nell’Unione europea. I ragazzi vanno quindi incoraggiati allo studio dei computer durante le ore di lezione: a pensarla così è il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha anche fatto da testimone alla campagna per l’alfabetizzazione digitale dei giovani.

Dal grafico in 3D di Istat, all’interno del rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, si evincono le percentuali dei laureati in discipline tecnico-scientifiche.
Giunto alla sesta edizione, "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” offre un quadro d'insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Il prodotto arricchisce l'ampia e articolata produzione dell'Istat attraverso la proposta di 120 indicatori, raccolti in 19 settori, che spaziano dall'economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all'ambiente, alle tecnologie e all'innovazione.
Gli indicatori si possono consultare, scaricare su un foglio elettronico, approfondire grazie ai link presenti in ogni pagina.

Ridurre gli sprechi alimentari, che nelle mense abbondano, e conciliare i tempi di vita e lavoro, sollevando il dipendente dallo “stress” di fare spesa e cucinare per sé o per la famiglia al rientro dal lavoro. Il tutto riducendo l’impatto ambientale. È così che a Bologna la mensa aziendale diventa take away
Accade alla GIMA spa, società operante nel settore del confezionamento e dell’assemblaggio per le industrie alimentari, dolciarie, farmaceutiche e delle bevande, che si trova a Zola Predosa, in provincia di Bologna. I dipendenti, circa 130, possono prenotare il pasto serale domestico alla mensa aziendale che li cucina e li predispone in piatti e vaschette monouso termosigillate per il ritiro a fine turno: il costo per un pasto completo è di 2,5 euro, 1 euro per primo o secondo e 0,50 per il contorno o la frutta. Per il dolce invece il prezzo sale di un altro euro, ma si sa che per certi prodotti i prezzi di preparazione aumentano. I prezzi sono calmierati, grazie anche al contributo dell’azienda. Il menù, chiaramente, non è un’esclusiva del dipendente ma è allargato anche all’intero nucleo familiare: c’è chi prende la pizza per il figlio o il pasto per la nonna.
I vantaggi sono molteplici. Innanzitutto questo sistema fa un passo in avanti verso la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, sollevando i dipendenti - soprattutto le dipendenti - dall’onere di correre a far spesa e preparare la cena all’uscita dal lavoro: una volta arrivati tra le quattro mura domestiche basterà un minuto di microonde per sedersi a tavola. Non solo, ma grazie alla possibilità di usare le mono-confezioni, non c’è nemmeno bisogno di lavare i piatti. Il tutto salvaguardando comunque la qualità dell’alimentazione: i cibi vengono cucinati lo stesso giorno e da personale specializzato, inoltre il menù contiene diverse proposte (3 primi, 3 secondi, dolce e frutta), che permettono di avere anche una buona varietà di scelta.

Si terrà tra un po’ la Giornata Internazionale della Donna, perciò risulta utile osservare la partecipazione della forza lavoro femminile nel mondo. Si tratta di un’importante questione per i diritti e il benessere delle donne, per la salute economica complessiva di ogni Paese.
Ecco la mappa della situazione attuale.