Notiziario tematico

L’innovazione fondamentale di Bitcoin è stata quella di risolvere il problema di un eventuale possibilità di copiare la stessa moneta digitale per effettuare con una sola moneta più pagamenti. È stato così messo a punto il Blockchain, una tabella globale pubblica delle transazioni in bitcoin ordinate cronologicamente. Questa tabella si basa su calcoli crittografici particolarmente difficili, volutamente tali, in modo da rendere a ogni effetto pratico impossibile la falsificazione di una transazione. Visto che il calcolo è distribuito, senza un’autorità centrale, e il software sottostante il protocollo Bitcoin è open source, chiunque può analizzarlo, implementarlo e partecipare alla rete globale che si sta infatti diffondendo rapidamente. La progettazione di Bitcoin incorpora molte idee matematiche ed economiche innovative e poco ortodosse. Contrariamente alle monete nazionali la cui produzione è sotto il controllo delle rispettive banche centrali—nel caso dell’euro della Banca Centrale Europea—, quella di bitcoin avviene attraverso un algoritmo matematico che non è controllato da nessuno. Successivamente alla sua impostazione iniziale di parametri è in moto coordinato su tutti i computer che costituiscono la rete distribuita. La produzione totale, arrivata oggi a circa la metà e al novanta per cento nel 2030, si esaurirà nel 2140, con 21 milioni di bitcoin, a sua volta costituiti da 2.1 quadrilioni di unità più piccole chiamate satoshi.

Martedì 18 Febbraio 2014
Ore 12.00 – 13.00

Social Enterprise in the EU

Dalle ore 12 alle ore 13 di Martedì 18 Febbraio è indetta dalla Commissione Europea una Tweetchat, attraverso la quale gli utenti potranno interagire con gli esperti di Social Business.
Risponderanno alle domande Emmanuel Vallens, Jean-Claude Mizzi e Hannah Brady.

Il progetto di welfare aziendale sperimentale ha insegnato a 95 dipendenti di 7 imprese tra Milano e Bergamo a utilizzare il computer per risparmiare tempo e denaro, dai metalmeccanici alle insegnanti agli asilo nido.

Una volta, nelle famiglie ricche, aiutavano nelle attività di tutti i giorni. Oggi a fare i maggiordomi ci pensano i computer: basta saperli usare. "Maggiordomo digitale" è un progetto di welfare aziendale innovativo biennale, finanziato da regione Lombardia, che ha permesso a 95 dipendenti (dai metalmeccanici alle insegnanti agli asilo nido) di 7 aziende tra Milano e Bergamo di imparare ad utilizzare meglio i computer. Per risparmiare tempo e denaro. Dopo due anni di sperimentazione, il progetto ha dato i suoi frutti: dopo 557 ore di studio on line, 40 persone hanno deciso di partecipare all’esame per ottenere il patentino europeo del computer, l'Ecdl. Il 78 per cento dei 167 moduli d'esame sostenuti sono stati superati con successo. "È un risultato buono tenendo conto i numeri che ancora caratterizzano l'Italia per il digital divide", spiega Gianna Martinengo, imprenditrice di Didael Kts, azienda che offre corsi di formazione on line, capofila e partecipante del progetto "Maggiordomo Digitale". 

Forse il nome del progetto -"Maggiordomo Digitale" - è un po' fuorviante. L'idea e anche la messa in pratica,  invece, sono brillanti.  Si tratta di un piano sperimentato da sette piccole aziende lombarde a guida femminile e di settori diversi, per aiutare i dipendenti - 95 in tutto - a prendere confidenza con le nuove tecnologie per la formazione e il lavoro a distanza, a tutto beneficio dell'organizzazione, del bagaglio professionale e dell'aggiornamento dei singoli. Ma, soprattutto, del work-life-balance. Come dire, per stare nella metafora del maggiordomo, che "Quel che resta del giorno" incontra lo smartworking. Tema molto di moda in queste settimane, dopo la Giornata del Lavoro Agile lanciata con successo dal Comune di Milano - ma tutt'altro che nuovo. Di telelavoro, o come lo si vuol chiamare, se ne parla perlomeno dal 1999.  
Lo ha ricordato l'altro ieri, al convegno di bilancio dell'iniziativa in Provincia, Gianna Martinengo, pioniera dell'incontro tecnologie-lavoro-donne-flessibilità amica, vicepresidente vicario della Fondazione Fiera Milano e fondatrice di Didael Kts, software house che ha creato e sviluppato l'e-Maggiordomo. Ma é solo da poco tempo che, nelle aziende,  si cominciano a intuire davvero potenzialità e valore, organizzativo e motivazionale, dell'impiego delle tecnologie quando le si usa per modificare il format della giornata lavorativa (i dipendenti, invece, lo hanno capito benissimo subito).