Welfare innovativo

«Grande la donna che si dedica alla famiglia e ai figli. Ma grande anche quella che vuole conciliare lavoro e famiglia». Alla vigilia dell’8 marzo, Roberto Formigoni dedica un pensiero a tutta la popolazione femminile della Lombardia. Con una premessa: «La donna deve poter scegliere fra casa e professione e se vuol fare tutte e due, noi la aiuteremo a conciliare le cose».

La Commissione europea ha annunciato l'avvio della seconda fase della campagna di informazione sul 'gender pay gap', il divario retributivo tra donne e uomini, lanciata il 3 marzo 2009 a Bruxelles dal commissario europeo per l'Occupazione, gli Affari sociali e le Pari opportunità Vladimir Špídla.

Attraverso questa iniziativa la Commissione vuole sensibilizzare i cittadini europei al problema del gender pay gap, che costituisce a tutti gli effetti una discriminazione di genere: nell'Unione europea le donne guadagnano in media il 17% in meno degli uomini, e in alcuni Stati il divario è in crescita.

Tra le attività di questa seconda fase, che coinvolgerà tutti i 27 Stati membri al fine di sensibilizzare i cittadini dell'UE circa la parità di retribuzione e le misure per affrontare tale divario tra i sessi, è previsto un programma di promozione del partenariato il cui obiettivo è la creazione di una rete di contatti che servirà per diffondere le informazioni, i messaggi chiave e i materiali informativi.


Per maggiori informazioni:  http://ec.europa.eu/social

Fonte: Rete Pari Opportunità
(notizia pubblicata l'1 marzo 2010)

Mentre crescono in tutta Europa gli strumenti di flessibilità oraria, il nostro paese rimane ai valori minimi. Diffusi in parte solo l'entrata e uscita "mobili". Maglia nera all'Italia anche per numero di imprese che prevedono la distribuzione ai dipendenti di una quota dei profitti. I risultati dell'indagine European Working Conditions di Eurofound in 27mila aziende di 30 nazioni.

Entrata e uscita "mobile". Oltre la metà delle imprese europee dà ai propri lavoratori almeno la possibilità di gestire flessibilmente, in un giorno lavorativo, l'orario di entrata e d'uscita. Non tutte loro però offrono questa opportunità indistintamente a ogni dipendente. In media, scrivono gli autori dell'indagine, questo accade per i due terzi della forza lavoro. Solo il 45 per cento delle imprese dà tale diritto a tutti dipendenti. Le nazioni dove è più elevata la porzione di lavoratori coinvolti sono la Finlandia, il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia, la Germania e l'Austria dove la quota è sempre sopra o solo poco al di sotto del 70 per cento.

altC’è tempo fino al 10 marzo per iscriversi all’edizione 2010 del Cartier Women’s Initiative Award, indetto da Cartier, che vuole premiare le migliori iniziative imprenditoriali femminili nel mondo.

Il concorso
, nato nel 2006, è infatti di carattere internazionale. Le candidate sono tenute a presentare progetti originali di business in “fase iniziale” (non ancora realizzati o che operano da meno di tre anni), nei quali la posizione direttiva principale è occupata da – o prevista per – una donna.

I premi vengono consegnati ogni anno a cinque laureate, una per ciascun continente: Africa, Asia, Europa, America Latina e America del Nord.


Le finaliste sono quindici e verranno selezionate da una giuria indipendente, mentre le vincitrici riceveranno svariati premi.



Per maggiori informazioni: http://www.cartierwomensinitiative.com/cms/