Welfare innovativo

Anche per il 2010 ITWIIN premia donne italiane eccezionalmente creative, in tutti i settori e per tutte le professioni, per il riconoscimento dei successi professionali negli ambiti della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. I due premi principali, Migliore Inventrice e Migliore Innovatrice, saranno assegnati a donne italiane o residenti nel territorio italiano in possesso di un brevetto o di un prodotto/processo/servizio innovativo, e consisteranno in un montepremi complessivo di 5000 euro e in servizi di consulenza.

Le domande di partecipazione vanno inoltrate all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inviando gli appositi moduli (presenti in fondo a questa pagina) entro e non oltre il 26 maggio 2010.

Linea rosa per Roberto Formigoni, alle ultime battute di una campagna elettorale che ha visto fra i cavalli di battaglia la realtà della vita delle famiglie. Ieri, mano tesa, invece, all’unico welfare italiano che si conosca, la madre lavoratrice.

Il piano del presidente è completo e imperniato sulla necessità che in futuro si trovi un accordo fra maternità e lavoro tramite part time, orari flessibili, aiuti per l’occupazione delle donne in difficoltà, sostegno alle imprese costituite da sole donne. Ma, siccome le donne sono pragmatiche accanto a questa serie di iniziative, Formigoni ha presentato un «Comitato strategico Donna-Famiglia-Lavoro» formato da professionisti provenienti dalle associazioni, dalla cultura, dal sindacato, dalla pubblica amministrazione, dall’impresa, fra cui Diana Bracco. Tutte alla ricerca di obiettivi pratici e realizzabili che consentano un alleviamento del peso quotidiano alla lavoratrice madre e non la costringano più a scegliere fra maternità e impegno fuori di casa. I mutamenti previsti dal programma - ha spiegato Formigoni- non sono semplici e facili, tuttavia è necessario perseguirli».

Per il governatore della Lombardia, non basterà solo una legge, ne saranno necessarie molte e, anche in questo, il Comitato avrà la sua importanza nelle decisioni e nell’orientamento. La parte finanziaria: a disposizione delle donne e dei progetti che le aiuteranno, il Comitato avrà un fondo ad hoc di 10 milioni di euro all’anno e potrà definire le modalità necessarie per premiare le iniziate più interessanti nel quadro degli incentivi regionali.

Quote rose in giunta? Formigoni nicchia. «Prima è necessario - spiega - vedere chi verrà eletto dal popolo». La nascita del Comitato strategico è stata salutata da una dichiarazione inviata dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, mentre hanno preso la parola l’imprenditrice Gianna Martinengo che si è soffermata sulla realtà aziendale e il lavoro femminile e Giovanna Mavellia della Confcommercio che ha ricordato come a Milano «un’impresa su cinque sia a conduzione femminile e l’80% di queste imprese si concentri nel terziario».

Fonte: Il Giorno
(24 marzo 2010)

Potete leggere l’intervento completo di Gianna Martinengo – Imprenditrice, Presidente C.I.F. Milano e coordinatore C.I.F. Lombardia – alla presentazione del Comitato Donna-Famiglia-Lavoro qui.

Duemila curriculum e quattrocento messaggi postati sul sito in poco più di una settimana di attività. È il bilancio di moms@work (www.momsatwork.it), primo servizio di intermediazione del lavoro tagliato su misura per mamme, che da un lato aiuta le donne a rientrare o a ridefinire la loro posizione dopo una maternità e dall’altro offre servizi di recruitment e consulenza specializzata alle aziende interessate al lavoro flessibile. L’hanno creato due professioniste del settore, Cecilia Spanu, 43 anni, bocconiana, marketing manager, quattro figli in scala dai 7 ai 15 anni, e Anna Zavaritt, 36 anni, laurea in Relazioni Internazionali a Ginevra, giornalista di economia e finanza, due figli in età prescolare, convinte che la rinuncia di una madre al lavoro sia una perdita non solo personale, ma anche per l’azienda e il Paese.

Come spesso avviene, la realtà finisce per superare la fantasia. I laboratori di ricerca di tutto il mondo sono all’opera per sviluppare automi sempre più leggeri, dotati di una struttura morbida e un’articolazione molto simile a quella della muscolatura umana. Obiettivo: affiancare gli addetti nei processi di lavorazione a più alto rischio e in ambiti dove delicatezza e precisione sono requisito indispensabile. Questione di pochi anni.

Nel frattempo bisogna fare i conti con i numeri degli infortuni sui luoghi di lavoro. Anche se i dati Inail (2008) mostrano che, per la prima volta in Italia dal 1951, si è verificata una diminuzione del 7,25% dei decessi (1.120 casi) e una riduzione degli infortuni del 4,2% (874.940 casi), l’incidenza degli infortuni rimane in ogni caso un fenomeno importante. Tanto che la Commissione per la sicurezza sul lavoro per i Paesi Ue ha stabilito, per il quinquennio 2007-2012, un obiettivo annuo di riduzione pari al 5%.