Welfare innovativo

Deutsche Telekom si tinge di rosa. Il gruppo tedesco ha annunciato un piano per arrivare entro il 2015 con un management composto almeno per il 30% da donne. Secondo il ceo Rene Obermann ''con un maggior numero di donne al vertice saremmo in grado di lavorare meglio''. Deutsche Telekom è la prima grande azienda tedesca a varare un simile programma di rafforzamento della presenza femminile nel management.

Secondo un recente studio dell'istituto DIW le donne hanno pochissimo spazio nelle 200 più grandi corporation tedesche.

Le donne con disabilità sono circa il 16% di tutte le donne europee e particolare attenzione deve essere posta alla protezione dei loro diritti, in quanto non formano un gruppo omogeneo e facilmente identificabile e rischiano di essere soggette a discriminazione multipla. Prima come donne e poi come disabili. Lo European Disability Forum ha denunciato così, in occasione dell’8 marzo - Giornata Internazionale della Donna – la particolare vulnerabilità che fa delle donne con disabilità una delle categorie più a rischio di emarginazione in Europa. In una nota, l’Edf lamenta la carenza di politiche specifiche in materia a livello di Ue: «L’Unione Europea – si legge – si sta impegnando per lottare contro la discriminazione in generale, ma riscontriamo una mancanza di coordinamento grave fra politiche riguardanti l’uguaglianza di genere e politiche concernenti la disabilità. Le donne con disabilità devono rientrare nell’ambito di entrambe queste aree».

Per il progetto di salario si cercano ancora le risorse necessarie, intanto partirà il censimento delle milanesi "professioniste domestiche".

Un’anagrafe per tutte le casalinghe milanesi. E per valorizzarne il ruolo all’interno della famiglia, magari anche una retribuzione fissa mensile, così da permettere alle donne che lavorano più per necessità che per gloria di passare maggior tempo a casa con i propri cari. Nel giorno delle mimose, ecco i due progetti a cui sta lavorando il Comune pensando in chiave femminile. La filosofia di fondo la riassume l’assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna: «Oggi si rileva una carenza del ruolo femminile in casa. La mia proposta è indirizzata alle donne obbligate a lavorare per far quadrare i conti alla fine del mese, ma che preferirebbero invece trascorrere più tempo a seguire figli, marito e genitori anziani, lavorando così per la propria “azienda” famigliare». Anche la terminologia subirebbe un cambiamento: non si parlerebbe più di casalinga, «un termine spesso svilente rispetto a un ruolo viceversa prezioso» aggiunge Landi, ma di “professionista della casa e della famiglia”.

Scatta venerdì prossimo la riforma delle Camere di commercio, con una sorpresa: nei vertici delle nuove realtà le donne potranno vantare una rappresentanza destinata espressamente a loro.

Dopo cinque lustri, le 105 Camere italiane cambiano pelle grazie alla riforma fortemente voluta dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e introdotta con la delega della legge sviluppo.