Notiziario tematico

Buone notizie per le imprese che puntano sui contratti di rete: sono in arrivo nuove risorse – il plafond dovrebbe ammontare a 200 milioni -, che andranno a finanziare gli sgravi fiscali per la quota di utili che saranno reinvestiti nella realizzazione degli obiettivi del network.

Un beneficio fiscale, previsto dal Def presentato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri e che giovedì approderà alla Camera, utilizzabile solo dalle “reti contratto” senza soggettività giuridica, la quasi totalità dei contratti di rete a oggi stipulati. Il testo del Def contiene altri due punti essenziali: l’aumento degli utili accantonabili e la semplificazione del bilancio d’impresa. Il primo dovrebbe portare a un aumento delle risorse che beneficiano della defiscalizzazione: nel triennio 2011-2013 il tetto era fissato a un milione. Per quanto riguarda il secondo elemento dovrebbe trattarsi del bilancio di rete introdotto dal decreto Sviluppo. Si tratta dell’obbligo per le reti con fondo patrimoniale e organo comune di stilare e depositare presso il Registro delle imprese la situazione patrimoniale del contratto di rete. Un onere considerato eccessivo per le “reti contratto”.

Commissario Reding, passi avanti in Paesi con leggi nazionali


"Negli Stati membri dove sono state introdotte leggi nazionali sulla parita' di genere nei Cda, si notano i progressi piu' grandi. La Francia e' la piu' forte. L' Italia ha fatto progressi molto forti, ed ha una legge sulle quote rosa, che introduce le quote": cosi' il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per la Giustizia Viviane Reding, presentando i dati sui progressi in tema di eguaglianza
di genere. 

Mimi Kung, Ad. di American Express nel nostro Paese, guida un’azienda rosa al 70%. «Amo questa penisola nonostante sia difficile fare business a causa di troppa conservazione. Noi cresciamo e vogliamo aiutare l’innovazione”.

"Quando ho iniziato a conoscere l’Italia, avevo 30 anni. E ho capito subito che tutto quello che immaginavo da bambina era vero: la “dolce vita” esisteva veramente, ne sono rimasta folgorata. Amo così tanto questo Paese che mi sono sposata anche un italiano. Anzi, un napoletano". Sorride, Mimi Kung, che ama definirsi «woman in power». In effetti, Mimi Kung lo è. La sua è stata una carriera bruciante: nata a Taipei, si trasferisce giovanissima negli Stati Uniti dove studia e prende la cittadinanza. La svolta professionale arriva nel 1995, con l’ingresso nel gruppo American Express all’interno del quale in breve tempo ricopre ruoli di vertice prima a New York e poi Londra. Fino a raggiungere nel 2010, in qualità di senior vice president, l’Italia: il terzo mercato in Europa, dopo UK e Francia, per il colosso americano delle carte di credito. Tra le sue numerose responsabilità, anche quella di guidare il business delle carte consumer nel nostro Paese. Da poco più di due anni, Mimi Kung ha assunto il ruolo di amministratore delegato della divisione italiana di American Express, gruppo che conta a livello mondiale più di 63mila dipendenti, un giro di affari di 31,6 miliardi di euro realizzato con 102 milioni di carte di credito in circolazione. La sua “missione” è di conquistare nuove quote di mercato in Italia. «A fatica, ma ci stiamo riuscendo — ammette — Siamo cresciuti del 3-4% lo scorso anno, nonostante il Pil nazionale sia diminuito del 1,9%». 

L'annuncio di Mountain View: per la prima volta potranno essere acquistati online, ma in numero limitato e soltanto per 24 ore. Costo: 1500 dollari. Il Codacons intanto protesta e vuole vietarli in Italia.

Martedì 15 aprile i Google Glass, gli occhiali a realtà aumentata del colosso di Mountain view, andranno in vendita libera online, anche se solo negli Stati Uniti. Per la prima volta, dunque, saranno disponibili anche ai comuni cittadini e non soltanto, come è stato sinora, ad addetti ai lavori, sviluppatori e pochi altri fortunati. Si tratta di un numero limitato (ma non specificato) di pezzi che potranno essere acquistati per un solo giorno ed esclusivamente da maggiorenni residenti negli Stati Uniti. Il prezzo: 1500 dollari (più tasse americane). Una somma che in molti (basta vedere i commenti in calce al comunicato di Google) giudicano ancora troppo alta.