Notiziario tematico

Si allarga la platea delle imprese che possono ottenere le agevolazioni previste dalla Legge Regionale della Lombardia n. 22/2006. La misura, intesa a favorire l’autoimprenditorialità, è stata recentemente estesa al settore del commercio e della ristorazione.

Al fine di uniformare le iniziative a favore dell’imprenditoria lombarda e favorirne uno sviluppo omogeneo nell’attuale contesto di crisi economico-finanziaria, la regione Lombardia ha esteso l’operatività delle misure a sostegno alle nuove imprese anche al settore del commercio e dei servizi alla ristorazione.

Le agevolazioni per l’avvio delle nuove attività imprenditoriali, di lavoro autonomo ed indipendente, con particolare riguardo alle iniziative proposte da giovani, donne e soggetti svantaggiati, sono previste dall’articolo 24 della Legge Regionale 28 settembre 2006, n. 22.

«Give me results, not reasons!». La finanza è fatta di risultati e non di ragioni e proprio sulle performance di Borsa Société Général ha basato l'analisi condotta dal suo ufficio studi sulla presenza delle donne nei consigli di amministrazione in Europa. Gli analisti hanno studiato due indici da mettere a confronto, che prendono in considerazione le società del Dj Stoxx 600: Best-in-class women on board index e il No women on board index. «Abbiamo riscontrato – si legge nel rapporto – una correlazione positiva tra la presenza di donne nei cda e le performance finanziarie». Stessa cosa si dica nel confronto fra l'Sg Women 50 Index e il Dj Stoxx 50 ponderati allo stesso modo: i risultati del primo indice sono uguali quando non migliori del secondo in tutte le categorie, spiega il report dando i dettagli delle performance borsistiche degli ultimi tre anni (-13,6% Sg Women 50 index contro -16,4% Dj Stoxx 50), ritorno annuo (-4,1% contro -5%) e Alpha (4,4% contro 3,6%).

La fuga dei cervelli dall'Italia rischia di fermarsi molto presto, più o meno all'altezza della camera da letto. Se l'ultima mossa per trovare un lavoro è inventarselo, qualcuno tra i ragazzi più intraprendenti l'ha già fatto, anche senza lasciare il Paese: si fanno chiamare wwworkers, per ora sono alcune centinaia. Sono i ragazzi che hanno deciso di lanciarsi nell'imprenditoria dopo lunghe trafile di precariato e stage e, senza passare per un'assunzione, hanno provato il brivido della partita Iva, scegliendo come luogo di lavoro il Web.

«Mi sono dato un anno di tempo per studiare il fenomeno, per definire i profili, per capire cosa sta accadendo - racconta Giampaolo Coletti, ideatore di wwworkers.it (un blog che raccoglie le storie di chi ha tentato, riuscendoci, di mettersi in proprio), agitatore culturale della Rete, ex flessibile dell'informazione -. I wwworkers sono apparsi timidamente in Italia dallo scorso anno, anche a seguito della crisi che ha vissuto il mondo del lavoro. E c'è da giurarci si imporranno con il 2010. Sono una razza in via di moltiplicazione».

Nel 2010 la crescita in Cina sarà tra l'8 e il 10 per cento. Il numero delle persone benestanti, considerando tale chi ha un reddito superiore ai 30mila dollari, dovrebbe aumentare nel 2030 di oltre 200 milioni di persone, la metà dei 413 milioni previsti nei Paesi emergenti.

Tutti gli indicatori fanno pensare che nel giro di poco tempo la Cina diventerà la prima economia mondiale. E quindi, diventa strategico per le nostre imprese investire oppure esportare in questo Paese. Anche se, accanto alle opportunità, ci sono anche molte ombre: per esempio, la chiusura dei mercati finanziari e il protezionismo, con il Governo cinese che tutela le grandi aziende pubbliche.

È l'analisi che è emersa questa mattina, nel Rapporto della Fondazione Cina "La Cina nel 2010, scenari e prospettive per le imprese", presentato in Confindustria dal direttore generale della Confederazione, Giampaolo Galli, e dal presidente della Fondazione, Cesare Romiti.