Notiziario tematico

Secondo il Rapporto Annuale Istat 2014, in Italia c'è un maggiore grado di concorrenza sul mercato e i tempi per aprire un'attività si sono ridotti a 6 giorni. I senza lavoro sono però oltre 6 milioni e più del 40% delle aziende ammette che il problema principale è di carattere finanziario.

Più concorrenza, tempi brevi per aprire un’attività imprenditoriale, alta propensione all’innovazione. A ben vedere, il Rapporto annuale Istat 2014 contiene anche alcune buone notizie sulla situazione del sistema produttivo italiano. Stando al documento pubblicato in settimana dall’Istituto di Statistica, negli ultimi anni la posizione dell’Italia è migliorata in molti indicatori di competitività, anche se il gap con i nostri principali concorrenti resta.

Partiamo proprio dal grado di concorrenzialità del mercato. Le misure di liberalizzazione introdotte dal governo Monti nel 2011 sembrano avere migliorato il contesto economico in cui si muovono le imprese italiane. L’indicatore Ocse che misura il livello di regolamentazione del mercato è infatti diminuito nel corso degli anni, e nel 2013 è inferiore a quello della media dei Paesi Ocse e Ue, e non lontano da quello delle maggiori economie europee. Se la misura dell’Italia, in una scala da 0 a 6, è 1,26 (nel 2008 era 1,49), quelle di Francia e Spagna sono superiori (rispettivamente 1,43 e 1,45) e quelle di Germania e Regno Unito sono di poco inferiori (1,21 e 1,09).

Sale a 32,5 milioni - 30 milioni di euro di dotazione finanziaria iniziale e 2,5 milioni di euro dal Fondo Seed - lo stanziamento complessivo per il bando per Start up e Re-start up aperto nello scorso mese di ottobre. E' quanto ha deciso la Giunta della Regione Lombardia, approvando una delibera proposta dall'assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione. Da ottobre a oggi sono state presentate più di 2000 domande in bozza, 715 domande sono state formalizzate (equivalenti a 53 milioni di euro di richieste di finanziamenti), 73 Start up sono state selezionate in base al piano industriale, oltre 15 milioni di euro i contributi a fondo perduto per supportare per 3 anni queste imprese.

 

VOCAZIONE A RICERCA E INNOVAZIONE - "E' una misura di successo - ha commentato il presidente della Regione Lombardia nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta -, che si affianca alle altre misure, che stiamo attuando, contenute nella Legge 'Impresa Lombardia'. Ora si tratta di trovare le risorse per arrivare ai 53 milioni di euro richiesti. Abbiamo visto giusto nell'individuare questi finanziamenti alle Start up e Re-start Up soprattutto per i giovani". "La Lombardia - ha proseguito il presidente - è terra di iniziative imprenditoriali. Ieri abbiamo celebrato la prima Festa della Lombardia, con il nostro stile, ossia con sobrietà e continuando a lavorare, senza fermare le attività. Questa è la dimostrazione che questo è lo spirito imprenditoriale, che sta riprendendo. Il successo di questa iniziativa non riguarda l'erogazione di contributi a pioggia, ma dà contributi per far partire nuove imprese innovative, soprattutto ai giovani". "La Lombardia - ha aggiunto il presidente - ha una vocazione per la ricerca e l'innovazione, che noi abbiamo favorito e stiamo favorendo con questa misura e con la Legge 'Impresa Lombardia'". Sempre a proposito della legge 11 e, in particolare, del capitolo che riguarda la semplificazione e le zone 'a burocrazia zero', il presidente ha annunciato per la prossima settimana "una novità importante".

altTerzo convegno "La salute della differenza. Medicina di genere: esperienze a confronto tra Europa e Lombardia" (Codice edizione: SDS 14003/AE), inserito nel piano formativo 2014 della Direzione Generale Salute di Regione Lombardia e organizzato da Regione Lombardia-Direzione Sanità in collaborazione con Università degli Studi di Milano – progetto STAGES (Structural Transformation To Achieve Gender Equality in Science).

La partecipazione al convegno è gratuita. E' possibile richiedere 4.5 crediti ECM.

 

Venerdì 13 Giugno 2014, ore 9

Auditorium Testori - Palazzo Lombardia Piazza Città di Lombardia 1, Milano

Carlin Petrini ha appena finito il suo intervento in cui, come riassume il moderatore della tavola rotonda, "ne ha avute per tutti". La platea lo applaude, lui si rivolge al commissario unico Giuseppe Sala, visibilmente contrariato, gli stringe la mano "l'ho fatto per aiutarti". Sarà, intanto la sua dichiarazione resta lì "Questa Expo non ha un'anima". Il fondatore di Slow Food, che all'interno del sito avrà un proprio spazio espositivo, articola il suo discorso: "stiamo spendendo tanti soldi pubblici, stiamo sacrificando un grande spazio agricolo, siamo protesi verso questa Bengodi del turismo che forse verrà e abbiamo anche scoperto che stiamo pagando un prezzo morale per qualche furbacchione che ruba". Per questo insiste "è un Expo senz'anima, si rischia di fare una cosa che non serve all'umanità e dobbiamo pensare bene anche al dopo evento". A stretto giro di psota Sala replica cercando di contenere l'irritazione evidente: "Intanto non abbiamo sacrificato nessuno spazio agricolo visto che in quell'area dal 1980 non c'era nulla. Io invece sono molto d'accordo con Petrini sul fatto che si debba trovare una soluzione per il posto Expo e spero nel contributo di Petrini su questo".