Welfare innovativo

Secondo il rapporto Istat e del Dipartimento per le Pari Opportunità su “Stereotipi, rinunce e discriminazioni di genere”, per la maggioranza dei cittadini (57,7%) la situazione degli uomini nel nostro Paese è migliore di quella delle donne: lo pensano le donne (64,6% delle intervistate) più degli uomini (il 50,5%). Per quattro cittadini su dieci (43,7%) la donna è vittima di discriminazioni, è cioè trattata meno bene degli uomini. Anche in questo caso a pensarlo sono più le donne (49,4%), ma la maggioranza di esse pensa che le donne siano poco o per niente discriminate.

Presenza 17,2% società quotate, oltre 20% in quelle pubbliche.

La legge sulle quote rosa nei consigli di amministrazione delle societa' pubbliche e in quelle quotate sta cominciando a dare i suoi frutti: le donne nei cda delle societa' controllare direttamente dal Ministero dell'Economia sono oltre il 20%, nelle societa' controllate in maniera diretta e indiretta sono il 29,4% e nelle societa' quotate in Borsa sono arrivate al 17,2% dallo zero percentuale degli anni '30.

 Sono i primi dati di un monitoraggio della legge 120 del 2011, la cosiddetta Golfo-Mosca - che promuove un'equilibrata presenza di donne e uomini negli organi delle societa' - presentati oggi a Roma nell'ambito di un convegno sull'impatto delle quote di genere nelle societa' quotate e nelle societa' pubbliche sull'economia del Paese.

E questi primi risultati sono incoraggianti: "la legge comincia ad avere un ruolo nei processi decisionali" ha sottolineato Paola Profeta dell'Universita' Bocconi di Milano, che ha reso noto come "dal 1934 ad oggi si e' passati dallo zero percentuale di donne nei cda di societa' quotate al 17,2%, e tra il 2012 e il 2013 il balzo in avanti e' stato molto forte, proprio grazie alla legge". Ancora non siamo arrivati al 20% di donne previsto come primo "gradino" dalla legge (per poi arrivare a regime al 33%), insomma, ma ci siamo vicini.

L'Italia è molto indietro in materia di quote rosa nonostante la legge del 2011 richieda, pena lo scioglimento, che entro il 2013 tutti i Cda e le Spa quotate, abbiamo almeno un quinto di rappresentanti donne e entro il 2015 un terzo. Per adeguarsi alla legge nella scadenza 2013 mancano, per quanto riguarda il settore privato 469 consigliere, per la scadenza 2015, 351, in tutto oltre 1.000 consigliere alle quali si sommeranno, entro breve le circa 9.000 donne impegnate nelle 7.000 società partecipate dallo Stato e dagli Enti Pubblici.

"Serve battaglia culturale ed educativa contro ogni violenza".

La scuola è in prima linea contro la violenza di genere. È questo il messaggio che il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha portato oggi in Piazza Montecitorio all'iniziativa "15 22", organizzata dai centri antiviolenza. "C'è la consapevolezza da parte della scuola - ha detto il ministro - di essere un pilastro di informazione. Dobbiamo dare ai ragazzi un messaggio culturale di rispetto e insegnare il modo di stare insieme. Un messaggio che rifiuta la violenza in ogni sua forma".