Welfare innovativo

altCoraggio, impegno, tenacia, creatività e passione sono gli ingredienti base della ricetta degli imprenditori immigrati premiati il 20 giugno a Roma, nell'ambito della quinta edizione del MoneyGram Award, il Premio all'Imprenditore Straniero dell'Anno 2013 ideato e organizzato da MoneyGram, società leader nelle settore delle rimesse. Ben 13 i Paesi di provenienza rappresentati dagli imprenditori immigrati finalisti, eterogenei per settori di attività e dimensioni di impresa: cosmetica, distribuzione, artigianato, ristorazione, servizi, mediazione culturale e assistenza all'educazione. Piccole, medie e grandi imprese condotte da titolari stranieri, integrate nel tessuto italiano, che offrono ormai prospettive di lavoro concrete anche agli italiani.
Gli immigrati rappresentano una realtà imprenditoriale e socio-culturale sempre più radicata nel nostro Paese.
Si tratta di quasi 500.000 imprese cresciute di circa 24.000 unità nel 2012 rispetto al 2011 che "partecipano, producono, pagano le tasse, ben 7 miliardi a cui si aggiungono 6 miliardi di versamenti Inps" – come ha ricordato Indra Perera, presidente Cna World Roma e membro della Giuria di esperti del mondo economico, finanziario e accademico che ha selezionato i 6 vincitori di quest'anno. La giuria è presieduta da Natale Forlani, direttore generale della Direzione dell'Immigrazione al ministero del Lavoro e composta da Maria Cristina Bertellini, vice presidente Piccola Industria Confindustria, Maria Fermanelli vice presidente Cna Italia, Franco Pittau presidente Centri Studi e Ricerche Idos-Dossier Statistico Immigrazione, Alessandro Plateroti vice direttore Sole 24 Ore, Carlo Alberto Pratesi docente di marketing alla Facoltà di Economia, Università Roma Tre.

altGianna Martinengo, presidente del coordinamento dei Comitati per l'Imprenditoria Femminile della Regione Lombardia dal 2006 al 2012, si congratula con Mina Pirovano per l'elezione alla presidenza.

Le donne resistono meglio alla crisi, le imprese femminili superano il 2012 registrando +0,6% in Brianza, una performance migliore rispetto al dato medio lombardo (+0,3%). Anche i saldi tra le nuove imprese iscritte e quelle cessate sono positivi: +126 a Monza e Brianza, +1.108 in Lombardia. A guidare come presidente del coordinamento dei Comitati Imprenditoria Femminili in Lombardia è stata eletta Mina Pirovano, già presidente del Comitato della Camera di commercio di Monza e Brianza, durante la votazione che si è svolta lo scorso maggio all’Unioncamere Lombardia in occasione del rinnovo del Coordinamento dei Comitati per il prossimo triennio. Le donne realizzano il proprio sogno di impresa soprattutto come estestiste e parrucchiere, complessivamente sono 1.057 le imprese attive a Monza e Brianza in servizi di parrucchieri e altri trattamenti estetici, 14.835 in Lombardia, e aprono un negozio di abbigliamento o in alternativa vendono abiti e accessori dal loro banchetto al mercato. Lo shopping della crisi che rilancia gli ambulanti fa sì che sempre più donne scelgano come attività di vendita di abbigliamento la bancarella, tanto che le imprese attive nel commercio al dettaglio ambulante in Lombardia crescono in un anno del +0,4% contro il -4,3% registrato dal commercio specializzato nei negozi. Altro settore che si tinge di rosa è quello edile: sono 303 le impreditrici attive nelle costruzioni a Monza e Brianza. Molte anche le donne che conducono bar, ristoranti e chioschi (rispettivamente 492 e 364).

altAl contrario di quanto avviene nei grandi gruppi, la rinascita rosa comincia dalle realtà intermedie. Bild: «Presto circa la metà delle aziende potrebbe avere un capo donna».
 
Venticinque per cento contro zero: è impietoso il confronto tra la percentuale di piccole e medie imprese, da una parte, e di grosse aziende quotate in borsa, dall’altra, che sono guidate da una donna in Germania. Un quarto delle pmi tedesche ha una donna ai suoi vertici, rivela oggi alla Bild il presidente dell’associazione delle imprese familiari tedesche, Lutz Goebel. Il trend, ha spiegato, è in crescita, al punto che «non mi meraviglierei se presto circa la metà delle nostre aziende avesse una donna come capo». Oggi molti più padri ritengono le loro figlie capaci di condurre un’azienda, ha aggiunto Goebel, che ha respinto come “superflue” le quote rosa su cui la politica tedesca litiga da mesi e su cui il Bundestag voterà il 18 aprile. 
 
A titolo di paragone: nessuna delle 30 aziende del Dax, l’indice di borsa che riunisce i big dell’economia e della finanza tedesca, è guidata da una donna, una situazione rimasta immutata da anni. Secondo una recente indagine dell’istituto economico berlinese Diw, invece, la percentuale delle donne nei consigli di amministrazione delle società del Dax è salita dal 3,7% del 2011 al 7,8% nel 2012. Diverso il discorso se si guarda ai consigli di sorveglianza, dove la quota delle donne è del 19,4%.  

altRegione Lombardia e Eupolis Lombardia Scuola di direzione sanità presentano il secondo convegno "La salute della differenza. Percorsi verso una medicina di genere", inserito nel piano formativo 2013 della Direzione Generale Salute di Regione Lombardia.
 
Il Convegno si terrà martedì 16 aprile 2013 presso l'Auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli con ingresso da Piazza Duca d'Aosta 1. 
 
L'evento sarà aperto per i saluti istituzionali dal Direttore Generale alla Salute, Dottor Walter Bergamaschi.
 
Durante la prima sessione del Convegno è prevista una tavola rotonda sul tema organizzazione sanitaria e genere, esperienze a confronto.
 
Successivamente nella sessione dedicata al genere nello sviluppo del farmaco, i professionisti sanitari coinvolti affronteranno argomenti di rilievo in particolare, lo sviluppo del farmaco negli studi di genere preclinici e clinici, la posizione delle Aziende produttrici rispetto allo scenario attuale ed alle problematiche di genere che possono scaturire in ambito farmacologico.