Notiziario tematico

Piemonte, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna vanno controcorrente e si avvicinano alle migliori aree del Continente. Lo dice la Classifica UE dell'Innovazione che considera, in generale, il nostro Paese allo stesso livello di Grecia e Portogallo.

Il mondo è dei piccoli, dice una vecchia massima consolatrice. Probabilmente, è smentita un giorno sì e uno no dalla vita reale. Ma almeno in un caso, è vera: nella gara per l’innovazione e il progresso tecnologico fra i 28 Stati che fanno parte dell’Unione Europea, anche nei Paesi che arrancano più faticosamente, ci sono angoli di territorio che galoppano e «tirano la volata», per dirla in termini ciclistici. Nell’Italia dalle prestazioni alquanto mediocri, per esempio, tre singole regioni vanno controcorrente, si staccano da tutte le altre avvicinandosi ai migliori livelli del Continente: sono il Piemonte, il Friuli-Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna. E qualche motivo, naturalmente, c’è. Detto in due parole: rispetto ad altre nostre regioni, queste tre hanno più cittadini con una laurea o un diploma di studi superiori, le loro imprese investono di più nella ricerca e nello sviluppo, producono più richieste di brevetti industriali e così via. Tutto ciò lo spiega la «Classifica Ue dell’innovazione» appena pubblicata dalla Commissione europea, e cioè dagli analisti che fanno capo al commissario Ue all’Industria e all’imprenditoria, Antonio Tajani. I Paesi vi sono divisi in quattro gruppi distinti, a seconda del loro grado di progresso tecnologico: «leader dell’innovazione» (Danimarca, Finlandia, Germania, Svezia), tutti nettamente al di sopra del livello medio europeo; «seguaci dell’innovazione» (Austria, Belgio, Francia e altri) con livelli di progresso superiori o vicini alla media europea; «innovatori moderati» (Italia, Grecia, Portogallo, Malta e così via), tutti «ben al di sotto della media Ue» (così dice testualmente il rapporto); e infine gli ultimi, solo tre, i «modesti innovatori» (Bulgaria, Lettonia, Romania).

Sono rimaste lì vent'anni, senza che nessuno pensasse a rintracciarle o ne supponesse anche solo l'esistenza. 

Si parla di dodici opere inedite di Andy Warhol,rimaste custodite all'interno dei floppy disk che nessuno pensò mai di esaminare, tornati alla ribalta ora grazie ad un artista americano di Brooklyn, Cory Angel

L'uomo, infatti, nel 2011, si imbatté su Youtube in un filmato che riprendeva Andy Warhol alla presentazione del Commodore Amiga 1000. Era il 1985, e il computer in questione era un vero e proprio gioiellino della tecnologia, per quei tempi. Era in grado, infatti, di creare immagini con un massimo di 4096 colori, contro gli appena 16 che possedevano tutti gli altri terminali.

Nel filmato, l'artista presentava il computer dimostrandone la funzionaltà: tramite una fotocamera collegata al terminale, era stata scattata una foto alla cantante Debbie Harry, leader dei Blondie, e successivamente modificata da Warhol attraverso il software dedicato al disegno presente nell'Amiga. Il computer fu poi successivamente regalato all'artista, e Angel si è chiesto se non l'avesse usato per creare altre opere. 

Galletti: con il nuovo decreto ministeriale verranno finanziati a tasso agevolato 63 progetti per l'occupazione giovanile

Incentivare l’occupazione giovanile proteggendo al tempo stesso l'ambiente. In una sola parola: green economy. La tanto citata economia verde può costituire occasione di crescita, soprattutto se gli interlocutori di riferimento sono quelli che il futuro lo costruiranno mattone dopo mattone. Ecco perché il nuovo Decreto Ministeriale firmato dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si rivolge direttamente alle nuove generazioni. “Un paese che vuole tornare rapidamente a crescere deve dare fiducia ai suoi giovani, mettendoli in gioco in settori strategici come l’economia ambientale, che sempre più sarà chiamata a rappresentare l’economia del futuro, in grado di dare opportunità occupazionali e prospettive concrete di sviluppo”, ha commentato Galletti lo scorso venerdì, spiegando che il nuovo provvedimento servirà a finanziare, attraverso il Fondo rotativo "Kyoto" per la riduzione delle emissioni di gas serra, progetti dedicati al mondo del lavoro giovanile.

I risultati del sondaggio condotto da Touring Club Italiano e Duepuntozero DOXA.

Quanti saranno i visitatori di Expo 2015? E’ la grande domanda che molti si stanno facendo, soprattutto ora, dato che manca quasi un anno esatto all’apertura ufficiale dell’evento che terrà banco a Milano per sei mesi (dal 1° maggio al 31 ottobre 2015).

Touring Club Italiano e Duepuntozero DOXA hanno da poco presentato i dati che sono stati raccolti grazie ad una rilevazione campionaria sulla popolazione italiana maggiorenne, connessa ad internet.

Antonio Filoni, responsabile della ricerca di Duepuntozero DOXA, ha spiegato: “La ricerca conferma una serie di osservazioni che stiamo riscontrando da tempo, in diversi studi: gli italiani, cittadini e consumatori che siano, mostrano una chiara predisposizione a collaborare con le istituzioni e con le aziende, mettendosi a disposizione in modo attivo per creare insieme le iniziative che li coinvolgono”