Notiziario tematico

lunedì 1 marzo 2010
ore 14.30
Sede di Legnano
Via Pogdora, 4


L’incontro sarà un’occasione per conoscere le ultime iniziative di contributo per favorire l’espansione all’estero delle pmi lombarde. In particolare sono disponibili contributi a fondo perduto sotto forma di voucher per partecipare a missioni economiche all’estero, per poter usufruire di servizi quali analisi di settore e ricerche di mercato finalizzate alla penetrazione di mercati esteri, ricerca partner esteri, agenti e distributori e/o fornitori, per partecipare a fiere internazionali in Lombardia o all’estero.


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Sono in aumento i casi di colleghe spinte alle dimissioni— denunciano in Manageritalia, associazione dei dirigenti dei servizi —. La crisi viene utilizzata per liberarsi di quella fetta di dipendenti che, a causa di pregiudizi duri a morire, vengono considerati meno produttivi». Il paradosso è che proprio la difficile congiuntura spinge le mamme lombarde ad aggrapparsi al posto. Le dimissioni presentate nel 2009, presso le Direzioni provinciali del lavoro della Lombardia, da neomamme nel primo anno di vita del bambino (periodo in cui vige il divieto di licenziare) sono state 4.571 contro le 5.819 del 2008. Morale: nel giro di dodici mesi sono diminuite del 22%.

Niente male se si tiene conto che negli ultimi anni questo dato avevo registrato una crescita continua: 4.608 dimissioni in regione nel 2006, 5.551 nel 2007, 5.819 nel 2008. «In crisi come in guerra le donne si mobilitano— scherza ma non troppo la consigliera di parità supplente in Regione, Sabina Guancia —. Il senso generale di incertezza spinge a tenersi ben stretto quello che si ha. Anche perché il posto del marito è spesso più traballante di quello di mogli e compagne». «Meno tempo e meno risorse economiche: in tutto questo conciliare famiglia e lavoro diventa sempre più difficile e la qualità della vita delle donne peggiora», tira le somme Guancia. La diminuzione delle dimissioni in provincia di Milano non deve comunque trarre in inganno. Avere uno o due figli lascia pressoché invariato il tasso d'occupazione femminile in Olanda e in Francia, mentre in Italia determina un drastico calo dell'occupazione: meno 6,8% nel caso di un figlio e meno 15,7% nel caso di due.

Fonte: alt

In un arco di tempo relativamente breve, i social media sono passati da tendenza emergente che si credeva confinata a un pubblico giovanile a importante canale di comunicazione anche per le aziende, le quali hanno saputo reagire prontamente, incrementando gli investimenti nei social network.

E’ quanto emerge da un’indagine condotta da bigmouthmedia alla fine del 2009 su un campione di 1.100 intervistati fra agenzie di marketing e PR e responsabili della comunicazione di aziende in Europa e Nord America.

E’ interessante notare che i vantaggi legati al miglioramento del brand sono considerati più significativi di quelli legati all’aumento della profittabilità. Una maggiore brand awareness è ritenuta il vantaggio principale offerto dai social media da circa tre quarti del campione intervistato (73%). Seguono l’incremento del coinvolgimento dei clienti (71%), il miglioramento della brand reputation (66%) e l’opportunità di aumentare la comunicazione con gli influenzatori (62%).

altIl Global Gender Gap Report misura le differenze di genere in quattro aree specifiche della quotidianità: opportunità professionali e partecipazione alla vita economica; livello di istruzione; salute e aspettativa di vita; partecipazione alla vita politica. L’edizione 2009 ha considerato 134 paesi – l’Italia è arrivata 72esima tra questi (67esima nel 2008).

L’indice del rapporto stabilisce come i paesi dividono le proprie risorse e opportunità tra uomini e donne, indipendentemente dal livello assoluto di tali risorse.

Fonte: World Economic Forum
(pubblicato il 27 ottobre 2009)