Innovazione

Dalla banda larga all'e-commerce, l'analisi del Digital Advisory Group.

Che l'Italia, sul piano degli investimenti legati a Internet e dell'alfabetizzazione digitale sia indietro rispetto a molti paesi europei, non è certo una novità. Basti pensare alla tragicomica vicenda dei fondi destinati alla banda larga, prima strombazzati poi assottigliatisi fin quasi a scomparire. O alla scarsa dimestichezza delle aziende tricolori con la promozione su Internet e l'e-commerce.

Obbligatorietà del congedo parentale per gli uomini della durata di quindici giorni dopo la nascita del figlio. Divieto di cumulo delle poltrone nei consigli di amministrazione delle società quotate e a capitale pubblico. Sono i due disegni di legge sui quali si concentreranno ora gli sforzi di Lella Golfo, deputato e presidente della Fondazione Marisa Bellisario, dopo i successi dell'approvazione della legge sulle quote di genere nei cda delle quotate e partecipate pubbliche e dopo la grande kermesse del convegno nazionale della Fondazione Marisa Bellisario appena concluso a Milano.

Negli anni Sessanta la ricerca era nel nostro Paese parte integrante e rilevante del processo di crescita. Giulio Natta aveva ottenuto il Nobel per la chimica, Daniel Bovet e Francis Crick, altri premi Nobel, trascorrevano lunghi periodi di lavoro in Italia. L'industria del farmaco prosperava sulle scoperte di antibiotici e l'Olivetti era modello industriale e culturale a livello mondiale.

Maggiori investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle imprese, ma manca il supporto pubblico.

MILANO - Ecco la sorpresa: Non va tutto così male. Qualche giorno fa i dati Assinform che testimoniavano un semestre in sofferenza per il mercato It. Ora almeno l'attenuante che nella classifica della competitività in ambito It il nostro Paese sale dalla 24esima e alla 23esima posizione a livello mondiale. Un leggero passo in avanti che comunque ci lascia ben lontani dalle performance dei Paesi pionieri in ambito tecnologico come Stati Uniti, Finlandia, Singapore, Svezia e Regno Unito. A rilevarlo è lo studio dell'Economist Intelligence Unit, uno dei maggiori player mondiali nel campo delle ricerche e delle previsioni economiche.