Welfare innovativo

In Italia il 90% delle producer sono donne, ma il 90% degli executive producer (le figure più importanti nell'industria della produzione pubblicitaria e cinematografica) sono invece maschi. Fa eccezione Ada Bonvini, una delle pochissime donne al timone di una delle case di produzione di spot pubblicitari più note a livello europeo, che intervistata afferma: «Prima o poi anche questo muro crollerà, ma oggi mi sento ancora una mosca bianca».

Presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria, la fondazione Marisa Bellisario ha presentato stamattina il rapporto "Donna è impresa. Il volto delle imprese femminili calabresi", uno spaccato delle loro
attività imprenditoriali dal 2006 al 2010. Il dato più interessante che è emerso dall'analisi del rapporto è che il tasso di femminilizzazione dell'impresa calabrese è superiore alla media nazionale, 25% rispetto al 23,4%. Le donne calabresi gestiscono più di quarantacinquemila aziende della nostra Regione, con un'incisività maggiore nella provincia reggina, circa tredicimila (26%). Per quanto riguarda la struttura giuridica, le donne portano avanti soprattutto ditte individuali (73%), mentre le società di capitali, di minore rilievo ma comunque presenti, registrano un tasso di femminilizzazione più cospicuo rispetto a quello nazionale. Ma in quale settore le nostre manager sono più attive? E' il commercio quello primario (quasi 35%), seguono a distanza l'agricoltura (17%) e una piccola parte impiegata nei servizi di alloggio e ristorazione. I lavori sono conclusi con l'intervento dell'on. Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario. "La nostra fondazione - ha spiegato - è da più di vent'anni impegnata per incoraggiare i talenti femminili e la loro professionalità. Le donne sono una grande risorsa per il Paese, ma soprattutto per il Mezzogiorno, insieme a tutti i giovani. Bisogna smettere di pensare alla figura femminile soltanto come 'angelo del focolare', uno stereotipo ormai irreale. Piuttosto è necessario ritenere la donna come motore dell'economia sia familiare sia del mercato. Ma - ha ammonito Golfo - siamo a livelli ancora non incoraggianti. L'occupazione femminile calabrese è molto bassa rispetto alle altre parti dell'Italia. La chiave di volta è investire sulle donne nei sistemi di potere economico, ma, e questo è decisivo, nella politica. Vedo un grande impegno da parte della Giunta regionale e di tutto l'associazionismo, quindi le speranze sono concrete".
Le donne ribadiscono il loro ruolo da protagoniste, la Calabria sarà capace di incentivare questo talento?

Fonte: Fondazione Bellisario
Stando a un'analisi della società di statistica americana Reach Advisors in 147 su 150 delle più grandi città degli Stati Uniti, gli stipendi medio a tempo pieno di giovani donne sono l'8% più elevati di quelli dei ragazzi nel loro gruppo dei pari. Il divario cresce inoltre in città quali New York, Los Angeles e San Diego dove le percentuali arrivano a 17%, 12% e 15% in più rispetto ai loro coetanei di sesso maschile, Tuttavia questa crescita salariale riguarda prevalentemente le donne senza figli sotto i 30 anni che vivono in città. Le altre, anche della stessa età ma sposate o che non vivono in una grande area metropolitana, subiscono ancora il divario salariale negativo rispetto ai coetanei maschi.

Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si laurea nel 1936. In seguito alle leggi razziali del regime fascista, nel 1938 ripara in Belgio dove in un laboratorio casalingo studia i meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Allo scoppio della II Guerra Mondiale comincia a girovagare per l'Europa, fino ad approdare nel 1943 a Firenze dove rimane rintanata fino alla fine del conflitto, prestando nel frattempo dalla clandestinità la sua collaborazione come medico volontario fra gli Alleati.
Nel '45 la Montalcini fa ritorno a Torino e riprende insieme a Levi le sue ricerche, sempre attraverso un laboratorio domestico. Poco dopo si trasferisce negli Stati Uniti per entrare al Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Da lì in avanti l'America diventerà per lei una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre trent'anni.